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giovedì 24 maggio 2007

entropia vs ordine

Certi giorni il carico delle cose che si sovrappongono è arduo da smaltire. Arriva un tipo che telefona per mettersi a inveire contro qualcuno che sembra non lo abbia pagato, e io non riesco a sentire quello che mi racconta un ragazzo dagli ampi occhi verdi un po' vacui, cose confuse di genitori morti, certificato d'invalidità e documenti lasciati in casa, zii che non lo fanno rientrare, e sta lì a parlare di una sua malattia, a chiederti di aiutarti a trovare un posto per dormire, a cercare di manipolarti mettendo in campo disperazione e sofferenza, poi se ne va. E viene D. che alterna momenti di lucidità ad altri in cui si autodistrugge bevendo, chiede di fare una telefonata, ma ha le mani così sporche che il mio collega non glielo consente, e lui uscendo farfuglia che non ha voglia di lavarsi. Poi torna il ragazzo di prima per fare una telefonata a una donna, che poi è la madre e gli ritelefona, e da frammenti di conversazione sembra di capire che lui fugge da una famiglia probabilmente agiata, perché si sente respinto, si rifiuta di farsi curare un probabile disagio psichico, e non capisci quale delle due cose sia la causa primaria, ammesso che. Le sue parole verso la madre sono cariche di rimprovero e rancore, punisce i suoi autodistruggendosi per strada e cercando di farli sentire in colpa. Persone per cui qui non possiamo fare niente, persone che vogliono farsi del male sfuggendo a ogni tentativo di "aggancio", e quanto tempo ci vorrebbe per loro che la società e le strutture non hanno. Poi apri "Repubblica" e ci trovi un tizio che ha ficcato un cacciavite nella tempia al chirurgo che ha operato sua moglie che è morta, e se se ne va lui sono 1200 persone all'anno che non opererà più. Trovi una maestra che ha scritto la punizione sulla guancia di un bambino. Trovi Attilio Bolzoni che classifica Napoli a un passo prima dell'inferno. Meno male che il "Corriere" ha toni più pacati, e nientemeno che Gian Antonio Stella dice che anche in Campania c'è qualcuno che i rifiuti li riesce a smaltire. E ti senti dire da chi ti sta accanto che quello è un altro mondo e che sarebbe meglio dividere l'Italia, e perché dobbiamo pagare per loro, e che se te ne sei andato ti salvi perché significa che come loro non sei. E a niente serve spiegare che la camorra conviene a tutti, che è un sistema globalizzato, e allora pensi ma sì che ben vengano i Saviano se fanno capire che Napoli è solo la facciata visibile di un sistema che fa comodo a tanti, e che nessuno si potrà chiamare fuori dalle responsabilità, dal politico che ha concesso laute consulenze al cittadino che continua a buttare la spazzatura per terra, e che un sistema di inefficienza istituzionale, e di rabbia autodistruttiva, si perpetuano ancora e ancora senza requie. The boy with the thorn in his side, behind the hatred there lies, a murderous desire for love, canta Morrissey in metropolitana. This is an ordinary life, canta una morbida canzone in piscina, mentre gesti precisi e armonici del corpo ricreano un ordine. Se tutto vacilla, forse avrà un senso cercare di tenere i muscoli saldi. Perché la cura di sé non è solo un discorso disciplinante che assoggetta i corpi, ma una responsabilità che si ha nei confronti degli altri. Vorrei dirlo a Remaury, di cui sto leggendo Il gentil sesso debole e i cui primi capitoli mi stanno un po' tediando e un po' indignando per l'asfitticità e la parzialità della sua analisi, tutta teorica.
(La foto: è stata scattata in Tunisia, dove i bravi cittadini depongono ordinatamente i loro sacchettini di spazzatura per strada alle otto di sera, quando agili camionette passano a ritirarli. La fotografia, un altro modo per mettere a posto le cose).

13 commenti:

Anonimo ha detto...

This is an ordinary life, canta una morbida canzone in piscina, mentre gesti precisi e armonici del corpo ricreano un ordine

a volte se ne ha proprio bisogno :-)
Ciao!
Yz

Anonimo ha detto...

bellissimo brano Barbara
teso al punto giusto
anche se con la foto ci hai messo i paccheri in faccia a noi napoletani
:-)

barbara68 ha detto...

yzma eccome se se ne ha bisogno

dido, la verità è che era l'unica foto di spazzatura a disposizione, e siccome che sono una maniaca dell'ordine ;)

Anonimo ha detto...

Intorno tutto vacilla, i cumulii si innalzano sempre più, e quando si abbassano mi preoccupo perché li incendiano per strada e liberano maleodori e pessime sostanze tossiche; ti leggo e mi viene in mente quel proverbio arabo che fa più o meno così: "Chi mantiene pulito l'uscio della sua casa, sta ripulendo il mondo." Come vorrei che imparassimo a capirlo. Da Nord a Sud. Dal primo cittadino all'ultimo arrivato.

Anonimo ha detto...

non credo che a napoli il problema sia che la gente non deposita la spazzatura in maniera ordinata. il probelma non è la gente. il problema è la triste decisione politica e storica che è stata presa su napoli, ma più in generale sul sud. lo squarcio è ampio.
spalluzza

barbara68 ha detto...

aitan e spalluzza, avete dato due punti di vista opposti.
Per me il fatto di buttare la spazzatura per la strada è un minuto (forse) ma eloquente indizio del totale disprezzo e disinteresse per lo spazio pubblico e la responabilità civica condivisa, che si aggiungono al resto.

barbara68 ha detto...

comunque sì, non so se me ne sto accorgendo ora o se c'é un deterioramento, ma da queste parti il tasso di inciviltà non scherza affatto, magari più presente in altri campi.

Anonimo ha detto...

...io parlavo prima del primo cittadino, poi dell'ultimo arrivato; riconosco anch'io problemi nei vertici politici e in una storia fatta di continue occupazioni che non hanno lasciato sviluppare un sano senso civico né in chi è deputato a comandare né in chi è comandato

barbara68 ha detto...

io la vedo in modo diverso, certo il peso della storia è forte, ma si hanno intorno molti modelli con cui confrontarsi, e non credo che agli individui non rimanga alcuno spazio di manovra o riflessione critica...

Anonimo ha detto...

"Se tutto vacilla, forse avrà un senso cercare di tenere i muscoli saldi. Perché la cura di sé non è solo un discorso disciplinante che assoggetta i corpi, ma una responsabilità che si ha nei confronti degli altri"

...a volte penso che non ci sia bisogno di questa responsabilità...
a volte mi guardo e sento di dover far qualcosa...
e poi sto meglio anche io...
...sempre che non abbia abbacchio alla scottadito sottomano...

barbara68 ha detto...

ciao qwe!! non ne facevo solo un discorso di responsabilità, dicevo che se stiamo bene faremo star meglio anche le altre persone che ci sono vicine o incontriamo.

ammazza l'abbacchio!! anche di questi tempi? nonostante la mia ostilità per la carne l'anno scorso mi sono fatta delle scorpacciate di agnello in Tunisia sotto un sole cocente... scottare il dito, lo scottava... ;)

Anonimo ha detto...

spazzatura=camorra
spazzatura=politica (la maggior parte e quella ufficiale...)

per la proprietà transitiva delle uguaglianze......

i cittadini non contano.....

spalluzza

barbara68 ha detto...

sì ma la spazzatura chi la brucia? poi non so, in questo momento sono impegnata in altro e sto seguendo meno...

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