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sabato 29 settembre 2007

il sabato della serendipity

Le immagini mentali mi affascinano per il loro modo sintetico e immediato di presentare situazioni, rappresentazioni e concetti, porgendoli ad una immediata comprensione. Io la serendipity fino ad oggi me la visualizzavo come una pallina da ping pong che rimbalzava casualmente di qua e di là. Oggi mi è venuto più da pensare ad una serie di palle da biliardo (avvenimenti, coincidenze) che colpiscono le sponde del biliardo (i lati del Sé, gli interessi, le relazioni, dove non si sa se le palline si dirigono verso le sponde in virtù di qualche intenzione o sono le sponde ad attrarle), perché di serendipity ce n'è stata un grappolo, un cluster, che questa parola mi piace assai.
Vado alla biblioteca Bizzozzero (si chiama proprio così!) di Parma per cercare delle citazioni in un libro. Ora, divagazione, la biblioteca Bizzozzero, e soprattutto l'emeroteca civica accanto, è un posto incredibile. Si possono leggere tutti i giornali del momento, e vedere tutte le ultime uscite librarie del periodo, consultare Internet, prendere in prestito video e dischi. Adocchio un libro, Narrazione e sviluppo psicologico, trovo il nome di Bion, che già era saltato fuori qualche giorno fa cercando in rete delle cose su Jabés (di cui ho trovato poco, se non, cosa molto interessante, che è usato nella psicoanalisi bioniana), e le cui teorie un mio collega ha usato per un lavoro sulla musicoterapia, e prendo appunti. Esco, vado al bar a vedere Internet, do il tesserino da giornalista al barista, e scopro che lui è un napoletano di via Kerbaker, praticamente un vicino di casa, e che da poco è partito un suo ospite che abita nella mia stessa strada. Il barista mi porge il programma di Ottobre africano, una manifestazione che durerà dal 3 al 30 ottobre. Lui ospiterà un paio di avvenimenti nel suo locale. Il mondo è una rete.

venerdì 28 settembre 2007

ghmouq el ward

Quanta poesia in questo termine, "il tempo velato che accompagna la stagione delle rose" (ward, al singolare in quanto nome collettivo di specie). In dialetto tunisino, l'espressione ghmouq el ward (con gh che si pronuncia come una r arrotata, e la q che si pronuncia con un suono da chioccia emesso dalla parte bassa della glottide) indica il tempo di certi giorni di primavera, dalle nubi alte e bianche, che hanno l'effetto di attenuare la calura crescente.
Questo tempo veniva attribuito alla saggezza divina, grazie alla quale le rose rimanevano al riparo dal sole. Scorgo in questa concezione quella che può essere l'incredibile delicatezza della cultura araba, il profondo amore per i fiori, per le brezze (non a caso forse la radice di ruh, anima, è la stessa di riha, vento).
Questa credenza ha dato vita ad una recitazione poetica messa in forma da Mourad Sakli, nella quale una rosa, una nuvola e la luna dialogano tra loro, evocando l'interminabile lotta dei contrari, e che oppone la bruttezza alla bellezza, la speranza alla disperazione, l'individualismo all'altruismo. La storia prende avvio da una paura della morte, che si trasmuta in un attaccamento più forte alla vita, grazie all'amore.
L'ho comprato, questo disco, nel negozio di Sufian, che si chiama addiwan, nella medina di Tunisi, e ora lo ascolto, dicendomi che appena ho tempo chiedo a qualche conoscenza tunisina di aiutarmi a tradurlo.

lunedì 24 settembre 2007

poesia urbana

Milano, zona Corvetto. In chiesa oggi c'è il banco alimentare, canute dame agées di San Vincenzo, gambe gonfie, varici a vista, golfini sformati, capelli sottili ed elettrici, parlano con donne arabe, una chiede i pannolini per il figlio, il marito non lavora, la signora vicino a me sospira, ma perché non torna a casa?
Nell'uscire incontro sul cancello, magra, fluttuante in un'ampia lunga veste, il viso infantile contornato dall'hijab, una donna che avevo intervistato qualche mese fa, in un mese cupo in cui imperversava un triste festival dei fiori, che da anni escludo pertinacemente dai miei orizzonti mentali. A. ha un bambino con una malattia cronica rarissima, tutta la famiglia è a Milano perché possa essere curato. Mi riconosce, mi sorride, mi chiede perché poi non mi sono fatta più vedere, mi dice "ma perché non sei più bianca come prima"? Va dal dottore perché lei e il marito hanno la febbre. Ci sforziamo di parlare lei in italiano, io in arabo, rendendomi conto che pronuncia e vocaboli tunisini non sono così comprensibili alle orecchie di un egiziano. Le prometto che tornerò presto.
Una piazza rotonda, al centro un'aiuola spoglia, strade a raggiera intorno, come tante altre a Milano, parto di menti desolate e spente pianificazioni urbanistiche. A ridosso della pensilina dell'autobus, alcune cassette di uva nera, e una dai floridi mazzi di basilico. Le vende un anziano sdentato signore, mi chiede se li voglia tutti, gli dico che vado in giro e non posso. Mi racconta, sorridendo, che abita in zona e quelli sono i prodotti del suo orto. Come se non mi avesse sentita, mi invita a prendere una cassetta d'uva. Prometto anche a lui che tornerò, e mi congedo con in borsa un frondoso mazzo di basilico che spanderà vicino a me il suo intenso profumo per tutta la giornata.

domenica 23 settembre 2007

circoli virtuosi

Ci troviamo tutti riuniti, una compagnia che va ad assistere alla presentazione del libro di un amico a "Parole nel tempo" a Belgioioso, attorno alla tavola di una coppia siciliana dalla casa bella ed essenziale che ci ospita per uno "spuntino" di caponata, salame, caciocavallo silano e molto altro. Una psicoanalista, un'addetta stampa, una persona che lavora nell'intercultura, due in un festival del cinema, un giornalista che si occupa di editoria, una poetessa, una pittrice. Si comincia a parlare di leggere i libri a scuola, la psicoanalista dice che le case editrici dovrebbero far qualcosa, ci si mette a citare iniziative delle librerie in tal senso, ci si chiede quale debba essere il ruolo degli insegnanti, come fronteggiare il bullismo, e io dico che ci vorrebbero delle competenze trasversali, qualcuno che abbia competenze da educatore, nozioni di psicologia, che si occupi specificamente di questo. L'addetto stampa che per un periodo ha insegnato dice che vorrebbe dedicarsi a questo compito riallacciandosi in qualche modo alle sue competenze di insegnante. Il giornalista dice che si dovrebbe far leggere agli studenti delle cose vicine al loro mondo, al loro pensiero, farli appassionare. La psicoanalista ricorda che quando insegnava portava libri da leggere e commentare in classe, i suoi turbolenti ragazzi si rilassavano. Delle idee si possono mettere insieme così, molto semplicemente, a tavola, tra persone che uniscono competenze, idee e interessi con uno spirito collaborativo. Ne uscirà qualcosa? Solo il tempo lo dirà, ma intanto qualcosa è stato messo in comune, e si è creato un discorso, e una piccola rete di nuovi legami.

film à ne pas rater

  • Come l'ombra, Marina Spada
  • el-Jenna alan, Paradise now, Hany Abu-Assad
  • Il segreto di Esma, Jasmila Zbanic
  • Inland Empire, David Lynch
  • La vita segreta delle parole, Isabelle Coixet
  • Mille miglia lontano, Zhang Ymou
  • Rosetta, Jean-Pierre e Luc Dardenne

letture

  • Amitav Ghosh, circostanze incendiarie, Neri Pozza
  • Aminatta Forna, Le pietre degli avi, Feltrinelli
  • Studio Azzurro. Videoambienti, ambienti sensibili
  • Rick Moody, I rabdomanti, Bompiani
  • Claire Castillon, Veleno, Bompiani
  • Werewere Liking, La memoria amputata, BCD editore
  • Antonio Pascale, La manutenzione degli affetti, Einaudi
  • Simon Ings, Il peso dei numeri, Il Saggiatore

ascolti dalla a alla zebda

  • Aida Nadeem, Out of Baghdad
  • Alessandro Scarlatti, Giovanni Bononcini, "Andate, o miei sospiri"
  • Amine e Hamza M'Rahi, Asfar
  • David Sylvian, Nine horses
  • David Sylvian, tutto
  • Diego Ortiz, Ad Vesperas, Cantar Lontano
  • Domenico Gabrielli, Opera completa per violoncello
  • Emanuela Galli, Gabriele Palomba, Franco Pavan, Languir me fault
  • Eric Truffaz, Mounir Trudi, Face-à-face
  • François Couperin, Leçons de Ténèbres
  • Gianmaria Testa, Extra-muros
  • Henry Purcell, Fantazias, Rose Consort of viols
  • Hildegard von Bingen, Canti estatici
  • J.S. Bach, Soprano Cantatas, Cappella Istropolitana
  • Japan, tutto
  • Marc Antoine Charpentier, Salve Regina
  • Marin Marais, Pièces à deux violes 1686
  • Mario Biondi (essì, Mario Biondi)
  • Paolo Conte, Elegia
  • Ray Lema, Mizila
  • Rose consort of viols, Elizabethan songs and consort music
  • Sonia M'Barek, Tawchih
  • Vengeance du rap tunisien
  • Violent femmes, Violent femmes (purissima goduria)
  • Zebda, Essence ordinaire

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