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venerdì 28 settembre 2007

ghmouq el ward

Quanta poesia in questo termine, "il tempo velato che accompagna la stagione delle rose" (ward, al singolare in quanto nome collettivo di specie). In dialetto tunisino, l'espressione ghmouq el ward (con gh che si pronuncia come una r arrotata, e la q che si pronuncia con un suono da chioccia emesso dalla parte bassa della glottide) indica il tempo di certi giorni di primavera, dalle nubi alte e bianche, che hanno l'effetto di attenuare la calura crescente.
Questo tempo veniva attribuito alla saggezza divina, grazie alla quale le rose rimanevano al riparo dal sole. Scorgo in questa concezione quella che può essere l'incredibile delicatezza della cultura araba, il profondo amore per i fiori, per le brezze (non a caso forse la radice di ruh, anima, è la stessa di riha, vento).
Questa credenza ha dato vita ad una recitazione poetica messa in forma da Mourad Sakli, nella quale una rosa, una nuvola e la luna dialogano tra loro, evocando l'interminabile lotta dei contrari, e che oppone la bruttezza alla bellezza, la speranza alla disperazione, l'individualismo all'altruismo. La storia prende avvio da una paura della morte, che si trasmuta in un attaccamento più forte alla vita, grazie all'amore.
L'ho comprato, questo disco, nel negozio di Sufian, che si chiama addiwan, nella medina di Tunisi, e ora lo ascolto, dicendomi che appena ho tempo chiedo a qualche conoscenza tunisina di aiutarmi a tradurlo.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

mi piace, e molto, come evochi questi lughi e queste culture, grazie :-)
(non so se te l'avevo già detto)
(poi un giorno spero che lo tradurrai davvero)

Anonimo ha detto...

lughi starebbe per luoghi, eh

Anonimo ha detto...

mi hai messo dentro
una forte voglia
di sentire

barbara68 ha detto...

grazie francesco, se ho tempo... è quello che fa difetto...
aitan, lo porto a natale, oppure te lo spedisco a rate...:)

Anonimo ha detto...

Passo in Off Topic e in punta di piedi per ringraziarti dei complimenti da me, purtroppo non so molto del tema che tratti nel post, quindi meglio se evito figuracce ^_*

Vi0la
http://parlamidite.splinder.com

barbara68 ha detto...

ViOla, altro che complimenti, erano dovuti riconoscimenti, ciao :))

Anonimo ha detto...

ahahahah Barbara mi hai fatto morire! li vuoi entrambi quali gli oggetti del catalogo? sono 53
eheheheheh ciao ^_*

CalMaFdd ha detto...

Ho il vago ricordo (ma potrebbe trattarsi pure d'autopoiesi) di un'espressione usata per illustrare il concetto di "bellissimo". Suonava (ma potrei dire lucciole per lanterne) tipo "el dabr el bodor" o qualcosa del genere. Letteralmente significava "la luna della luna". La sentii una trentina d'anni fa da Mustafà, chissà che fine ha fatto, un algerino. Ne sai nulla?

barbara68 ha detto...

ViOla, non so che dirti, a me cliccando ne uscivano solo due, riproverò, ma comunque li voglio tutti... :))

mau, non so, il arabo classico luna è qamr, potrebbe essere un'espressione dialettale, provaa fare una ricerca googolesca, e anzi lo faccio purio

Anonimo ha detto...

http://myspace.drewpydraws.com/ccimages/Texastittybar.gif
mi sento cosiiiiiiiii solà :-( balla con me !! miao cry sniff

barbara68 ha detto...

certo lefty, nel vento e tra le rose, miagolando alla luna... :) (però non c'è niente nel link... :(

Anonimo ha detto...

ho delle belle rose tardive nel giardino, secondo te faccio male a non raccoglierle mai e a lasciarle sfiorire sul roseto?

Yz :-)

film à ne pas rater

  • Come l'ombra, Marina Spada
  • el-Jenna alan, Paradise now, Hany Abu-Assad
  • Il segreto di Esma, Jasmila Zbanic
  • Inland Empire, David Lynch
  • La vita segreta delle parole, Isabelle Coixet
  • Mille miglia lontano, Zhang Ymou
  • Rosetta, Jean-Pierre e Luc Dardenne

letture

  • Amitav Ghosh, circostanze incendiarie, Neri Pozza
  • Aminatta Forna, Le pietre degli avi, Feltrinelli
  • Studio Azzurro. Videoambienti, ambienti sensibili
  • Rick Moody, I rabdomanti, Bompiani
  • Claire Castillon, Veleno, Bompiani
  • Werewere Liking, La memoria amputata, BCD editore
  • Antonio Pascale, La manutenzione degli affetti, Einaudi
  • Simon Ings, Il peso dei numeri, Il Saggiatore

ascolti dalla a alla zebda

  • Aida Nadeem, Out of Baghdad
  • Alessandro Scarlatti, Giovanni Bononcini, "Andate, o miei sospiri"
  • Amine e Hamza M'Rahi, Asfar
  • David Sylvian, Nine horses
  • David Sylvian, tutto
  • Diego Ortiz, Ad Vesperas, Cantar Lontano
  • Domenico Gabrielli, Opera completa per violoncello
  • Emanuela Galli, Gabriele Palomba, Franco Pavan, Languir me fault
  • Eric Truffaz, Mounir Trudi, Face-à-face
  • François Couperin, Leçons de Ténèbres
  • Gianmaria Testa, Extra-muros
  • Henry Purcell, Fantazias, Rose Consort of viols
  • Hildegard von Bingen, Canti estatici
  • J.S. Bach, Soprano Cantatas, Cappella Istropolitana
  • Japan, tutto
  • Marc Antoine Charpentier, Salve Regina
  • Marin Marais, Pièces à deux violes 1686
  • Mario Biondi (essì, Mario Biondi)
  • Paolo Conte, Elegia
  • Ray Lema, Mizila
  • Rose consort of viols, Elizabethan songs and consort music
  • Sonia M'Barek, Tawchih
  • Vengeance du rap tunisien
  • Violent femmes, Violent femmes (purissima goduria)
  • Zebda, Essence ordinaire

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