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sabato 3 marzo 2007

Voglio una vita ozpetekiana

E venne anche per me il momento di andare a vedere "Saturno contro". Se le "Fate ignoranti" costituiva una sorta di vellutato guanto, lanciato in modo molto delicato, contro il modello borghese di coppia eterosessuale come ideale normativo sociale, mostrando che c'era tutto un altro mondo nascosto e brulicante, ed era attraverso gli occhi di Margherita Buy che lo spettatore lo scopriva, mi piace che in "Saturno contro" il gruppo di amici costituito da persone di tendenze sessuali diverse venga oramai taken for granted. A parte il fatto che il film è visivamente bello e che ci sono delle magnifiche cucine oltre che Stefano Accorsi, mi piace l'incastrarsi di diversi mondi tra loro, incontri che non sono mai scontri tra persone pur diverse, ma reciproche aperture e coinvolgimenti e accettazioni e fertili innesti. E il lutto è il lutto ovunque e comunque, fenomeno universale che è cosa buona e giusta saperlo raccontare coinvolgendo catarticamente gli spettatori.
Forse i dialoghi non saranno sempre realistici, ma sono icastici e surreali, dicono tanto e li amo molto, l'invenzione linguistica è altrettanto buona e santa della ricerca di una resa realistica. Mi rivedrò il film per segnarmi alcune battute che ho amato particolarmente ma non ho avuto il tempo di mandare a memoria. Mi piace quando Ennio Fantastichini parla con la svampita matrigna di Lorenzo che gli chiede: "E' anche lei uno di quelli, cioé, un gay?" No, risponde lui, ah, fa eco lei. "Sono un frocio, sono all'antica", conclude Fantastichini. Che poi qualcuno ha commentato che Fantastichini non impersonerebbe abbastanza bene un gay, perché, un gay com'è, ha segni di riconoscimento speciale? Il film solleva anche il problema delle coppie di fatto, uno scandalo per quanto mi riguarda, che rende di fatto inattuata l'eguaglianza dei diritti di cittadinanza. E rimanda al problema doloroso dei rapporti tra figli gay e genitori che vivono la situazione come un'onta sociale e personale.
Su un'unica cosa non sono d'accordo, sul fatto che gli amici rappresentino uno zoccolo duro sempre rassicurante proprio per il suo essere sempre uguale, come la frase che apre e chiude il film afferma. Essere amici è vedersi e raccontarsi e sostenersi nel proprio reciproco divenire. Cosa che d'altra parte i personaggi fanno nel film. Caso ha voluto che ad andare a vedere questo film fossimo in tre coppie, ognuna diversa dall'altra per composizione. Tutti abbiamo concordato che se il film è bello è merito dell'ottima direzione del regista più che dei contributi dei singoli attori.
Per la cronaca, qualche anno fa ho cominciato a sentire come un limite il fatto di frequentare solo eterosessuali, mi sembrava non corrispondesse al mondo reale in cui vivevo. Poi le cose si sono modificate, un po' per i casi della vita, un po' perché me le sono cercate. Sabato scorso ero in un locale milanese frequentato soprattutto da donne, l'indomani ad intervistare una famiglia egiziana che vive in uno degli appartamenti messi a disposizione da una chiesa. Attraversare mondi, e connettere, semplicemente connettere, come dice Margaret in Casa Howard di Edward Morgan Forster. Eppure troppo spesso ancora i mondi sono separati, e c'é bisogno di creare ponti e frontiere. Saturno contro può essere uno di questi.

mercoledì 28 febbraio 2007

Nave - Safina

film à ne pas rater

  • Come l'ombra, Marina Spada
  • el-Jenna alan, Paradise now, Hany Abu-Assad
  • Il segreto di Esma, Jasmila Zbanic
  • Inland Empire, David Lynch
  • La vita segreta delle parole, Isabelle Coixet
  • Mille miglia lontano, Zhang Ymou
  • Rosetta, Jean-Pierre e Luc Dardenne

letture

  • Amitav Ghosh, circostanze incendiarie, Neri Pozza
  • Aminatta Forna, Le pietre degli avi, Feltrinelli
  • Studio Azzurro. Videoambienti, ambienti sensibili
  • Rick Moody, I rabdomanti, Bompiani
  • Claire Castillon, Veleno, Bompiani
  • Werewere Liking, La memoria amputata, BCD editore
  • Antonio Pascale, La manutenzione degli affetti, Einaudi
  • Simon Ings, Il peso dei numeri, Il Saggiatore

ascolti dalla a alla zebda

  • Aida Nadeem, Out of Baghdad
  • Alessandro Scarlatti, Giovanni Bononcini, "Andate, o miei sospiri"
  • Amine e Hamza M'Rahi, Asfar
  • David Sylvian, Nine horses
  • David Sylvian, tutto
  • Diego Ortiz, Ad Vesperas, Cantar Lontano
  • Domenico Gabrielli, Opera completa per violoncello
  • Emanuela Galli, Gabriele Palomba, Franco Pavan, Languir me fault
  • Eric Truffaz, Mounir Trudi, Face-à-face
  • François Couperin, Leçons de Ténèbres
  • Gianmaria Testa, Extra-muros
  • Henry Purcell, Fantazias, Rose Consort of viols
  • Hildegard von Bingen, Canti estatici
  • J.S. Bach, Soprano Cantatas, Cappella Istropolitana
  • Japan, tutto
  • Marc Antoine Charpentier, Salve Regina
  • Marin Marais, Pièces à deux violes 1686
  • Mario Biondi (essì, Mario Biondi)
  • Paolo Conte, Elegia
  • Ray Lema, Mizila
  • Rose consort of viols, Elizabethan songs and consort music
  • Sonia M'Barek, Tawchih
  • Vengeance du rap tunisien
  • Violent femmes, Violent femmes (purissima goduria)
  • Zebda, Essence ordinaire

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