il sabato della serendipity
Le immagini mentali mi affascinano per il loro modo sintetico e immediato di presentare situazioni, rappresentazioni e concetti, porgendoli ad una immediata comprensione. Io la serendipity fino ad oggi me la visualizzavo come una pallina da ping pong che rimbalzava casualmente di qua e di là. Oggi mi è venuto più da pensare ad una serie di palle da biliardo (avvenimenti, coincidenze) che colpiscono le sponde del biliardo (i lati del Sé, gli interessi, le relazioni, dove non si sa se le palline si dirigono verso le sponde in virtù di qualche intenzione o sono le sponde ad attrarle), perché di serendipity ce n'è stata un grappolo, un cluster, che questa parola mi piace assai.
Vado alla biblioteca Bizzozzero (si chiama proprio così!) di Parma per cercare delle citazioni in un libro. Ora, divagazione, la biblioteca Bizzozzero, e soprattutto l'emeroteca civica accanto, è un posto incredibile. Si possono leggere tutti i giornali del momento, e vedere tutte le ultime uscite librarie del periodo, consultare Internet, prendere in prestito video e dischi. Adocchio un libro, Narrazione e sviluppo psicologico, trovo il nome di Bion, che già era saltato fuori qualche giorno fa cercando in rete delle cose su Jabés (di cui ho trovato poco, se non, cosa molto interessante, che è usato nella psicoanalisi bioniana), e le cui teorie un mio collega ha usato per un lavoro sulla musicoterapia, e prendo appunti. Esco, vado al bar a vedere Internet, do il tesserino da giornalista al barista, e scopro che lui è un napoletano di via Kerbaker, praticamente un vicino di casa, e che da poco è partito un suo ospite che abita nella mia stessa strada. Il barista mi porge il programma di Ottobre africano, una manifestazione che durerà dal 3 al 30 ottobre. Lui ospiterà un paio di avvenimenti nel suo locale. Il mondo è una rete.