al-diwan

partecipo al progetto

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ibridamenti.splinder.com

mercoledì 17 ottobre 2007

a proposito, ho traslocato

ho deciso di traslocare qui. Mi sembrava un posto comodo. magari ogni tanto posterò qui qualcosa, foto ad esempio. a presto.

venerdì 12 ottobre 2007

'Aidkum mabrouk!!

In questi giorni ho trascritto delle interviste per una relazione in ritardissimo che devo consegnare. Tra cui quelle a B. e S., marito e moglie siriani, fatte circa ad un mese di distanza, durante e dopo il Ramadan. Si tratta di musulmani piuttosto ortodossi, lei porta lo hijab, frequentano quotidianamente o quasi la moschea, evitano di restare da soli con un non parente dello stesso sesso per paura che Shaitan si possa insinuare tra di loro. E' un matrimonio combinato, eppure quanta delicatezza, quanto rispetto da parte di B. per la moglie, per il suo livello culturale, per il fatto che vorrebbe che lei migliorasse l'italiano (non lo parla quasi) e si inserisse in società, perché per lui non è certo la cosa più importante che lei cucini e tenga pulita la casa. Mi commuovo per i sentimenti che queste due persone mi hanno consegnato, paure, speranze, conflitti, squarci di vita intima interiore e familiare. Poi riascolto la parte in cui B. mi racconta della sua attenzione per la vicina, che lavora sempre, con un fratello handicappato. E del fatto che le ha voluto fare un regalo a Natale, per quanto i loro rapporti siano quasi inesistenti. E però si rammarica che né lei, né nessuno gli abbiano fatto gli auguri dell'Aid. Questo mi ricorda che proprio in questi giorni (il potere delle coincidenze) dovrebbe essere l'Aid. Oggi in piscina mi dico che dovrebbe essere oggi o domani. E passando dal macellaio egiziano a comprare l'acqua glielo chiedo: "Quand'è l'Aid". "Oggi". "'Aid Mabrouk allora". "Ma tu conosci l'Aid allora, e il Ramadan e tutto?". "Sì, ho amici arabi, e poi ho passato il Ramadan due volte in Tunisia". "Grazie signora grazie". Me lo ripete sorridendo due volte, tutto contento, mentre esce apposta fuori dal bancone per salutarmi. Penso che magari chiamo A. e scrivo a M., per far loro gli auguri.
Avevo portato a casa di B. delle caramelle per la figlia, e B., quando ci siamo congedati, mi ha detto che non poteva lasciar partire un'ospite senza fare un dono, perché in Siria si fa così. Mi ha dato un portapenne con un disegno simile a quelli tradizionali su ceramiche e stucchi, con su la scritta di Aleppo, la sua città, che è sulla mia scrivania, e sei bicchieri con il bordo d'oro, che serbo ancora. ('Aid el Fitr (ftur, pasto, la rottura del digiuno)o Sghrir, piccolo, è la festa che chiude il Ramadan, in cui si danno elemosine e si offrono pasti ai poveri, si comprano montoni da sacrificare e distribuire, ci si scambia regali e si comprano i vestiti nuovi per i bambini).
postilla: mi si dice che in Egitto l'Aid si festeggia domani. Insomma, c'è ancora tempo per fare gli auguri.

domenica 7 ottobre 2007

t'amo mia vita, la mia cara vita



Dolcemente mi dice, e'n questa sola
Sì soave parola
Par che trasformi lietamente il core,
Per farmene signore.
O voce di dolcezza, e di diletto, Prendila tosto Amore:
stampala nel mio petto.
Spiri solo per lei l'anima mia,
T'amo mia vita, la mia vita sia.

(Luzzasco Luzzaschi (1547/1607), Concerto delle Dame di Ferrara, madrigali a uno, due e tre soprani, harmonia mundi)

ps: se qualcuno mi aiuta a metter su i files musicali gli do un premio. che io, delle spiegazioni datemi a suo tempo, non ci ho capito niente.

venerdì 5 ottobre 2007

sono da ibrid@menti

Sono reperibile qui, dove parlo di narrazioni personali, di scambio e circolazione di racconti che si snodano tra passato, presente e futuro, di sguardi e ascolti reciproci, di disegni delle vite delle persone, di inedite identità, dell'efficacia simbolica e poietica della parola (e dei segni), delle sue possibilità rivelatrici.

mercoledì 3 ottobre 2007

è nato ibrid@menti

Ho cominciato a scrivere in rete, dopo aver ignorato a lungo il fenomeno, mentre mio marito aveva già iniziato da tempo, attratta dai discorsi interessanti e creativi che vi si dispiegavano, dalla possibilità di conoscere persone ricche, appassionate e interessanti, con le quali intessere discorsi che rendevano la mia casa, dove lavoravo, un nodo di una rete estesa e articolata di relazioni. Per certi versi non è stato facile, perché mi sono trovata a dibattermi nei dilemmi della convivenza tra parti del mio Sé che normalmente erano separate dalla mia persona pubblica, quella di antropologa, e per la quale pensavo fosse giusto mantenere un certo livello di formalità, se così si può dire. Le negoziazioni tra i Self continuano, ma posso dire che il fatto di avere un blog mi ha permesso di integrare diversi aspetti del mio Sé. Poiché però non posso fare a meno, nel vivere, di osservarmi e di osservare, e di interpretare secondo le categorie e i filtri analitici che costituiscono parte integrante di me, ho sempre pensato che sarebbe stato bello poter raccontare gli aspetti ricchi, innovativi e profondi del mondo della comunicazione in rete. Saluto perciò con profonda contentezza la nascita di ibrid@menti, nato da un'idea di intelligenza connettiva e con la partecipazione di william nessuno, e che inaugura un dialogo collaborativo e creativo tra l'università, in questo caso la Cà Foscari di Venezia, e le persone che, mettendosi in rete, hanno assunto in prima persona la responsabilità delle loro prese di posizione, hanno messo in circolo sguardi sul mondo, condiviso le loro vite, espresso forme di creatività, rendendo il quotidiano di tutti più ricco. L'università si apre al mondo, divenendo permeabile. Tra i partecipanti al blog ci sono molte persone che conosco. Per una serie di strane coincidenze e di intenzioni, la nostra rete si è stretta intorno a ibrid@menti.Ma credo che il parere di tutte le persone con cui ho dialogato da quando ho aperto questo blog sarebbe prezioso, perciò le invito caldamente a farlo. L'immagine di Oeils murales, che a me piace tantissimo, è di Will. Con un augurio di un fruttuoso ibridamento a tutti, comunque accada.

martedì 2 ottobre 2007

in cui si parla di borhan


A me, per quei singolari meccanismi delle associazioni mentali, il nome Buràn mi rimanda a borhan, la prova che un wali, una sorta di santo musulmano, mediatore tra gli uomini e Dio, dà della sua forza, soprattutto in situazioni di crisi e conflitto, smuovendo quindi il tessuto delle leggi ordinarie. Buràn, giornale online dalla raffinata veste grafica che opera mediazioni tra vite e forme di creatività e di espressione in rete, è un po' una dimostrazione della forza della rete di dar vita a un intreccio di voci che brulicano incessantemente nel mondo, si trasmettono attraverso il tempo, lanciate, esposte dagli angoli più disparati. Buràn è un portale, una conurbazione che apre porte su flussi di coscienza, scritture disseminate, io narranti che non delegano più ad altri il compito di parlare per loro, di far cronaca da dietro un vetro e provvisti di pinze. Crocevia autobiografici in cui vediamo continuamente la Storia intrecciarsi con singole esistenze, afferrando la portata di questo movimento prima di ogni concettualizzazione teorica, parole vissute nella carne di corpi e di luoghi, di cangianti configurazioni spaziotemporali. E che in questo numero, dedicato al conflitto, ci mostrano attraverso occhi di altri come il conflitto, a livello politico, storico, individuale e interpersonale può essere vissuto, aiutandoci a tracciare un quadro di somiglianze e differenze inestricabilmente intrecciate. Buràn è un porto, un sito di sosta temporanea da cui avviare cammini di erranza seguendo le tracce di chi ha già tracciato un percorso, arrivando a destinazioni sconosciute, rendendole note, ricreando i discorsi in lingua italiana. E' una delle possibili strade che la logica del dono e dello scambio, dell'ascolto sensibile della voce dell'altro, del coinvolgimento immaginativo in vite altrui può prendere in rete. Che non è poi altro che una dimensione rivelatrice della ricchezza, complessità e stratificazione delle vite.

sabato 29 settembre 2007

il sabato della serendipity

Le immagini mentali mi affascinano per il loro modo sintetico e immediato di presentare situazioni, rappresentazioni e concetti, porgendoli ad una immediata comprensione. Io la serendipity fino ad oggi me la visualizzavo come una pallina da ping pong che rimbalzava casualmente di qua e di là. Oggi mi è venuto più da pensare ad una serie di palle da biliardo (avvenimenti, coincidenze) che colpiscono le sponde del biliardo (i lati del Sé, gli interessi, le relazioni, dove non si sa se le palline si dirigono verso le sponde in virtù di qualche intenzione o sono le sponde ad attrarle), perché di serendipity ce n'è stata un grappolo, un cluster, che questa parola mi piace assai.
Vado alla biblioteca Bizzozzero (si chiama proprio così!) di Parma per cercare delle citazioni in un libro. Ora, divagazione, la biblioteca Bizzozzero, e soprattutto l'emeroteca civica accanto, è un posto incredibile. Si possono leggere tutti i giornali del momento, e vedere tutte le ultime uscite librarie del periodo, consultare Internet, prendere in prestito video e dischi. Adocchio un libro, Narrazione e sviluppo psicologico, trovo il nome di Bion, che già era saltato fuori qualche giorno fa cercando in rete delle cose su Jabés (di cui ho trovato poco, se non, cosa molto interessante, che è usato nella psicoanalisi bioniana), e le cui teorie un mio collega ha usato per un lavoro sulla musicoterapia, e prendo appunti. Esco, vado al bar a vedere Internet, do il tesserino da giornalista al barista, e scopro che lui è un napoletano di via Kerbaker, praticamente un vicino di casa, e che da poco è partito un suo ospite che abita nella mia stessa strada. Il barista mi porge il programma di Ottobre africano, una manifestazione che durerà dal 3 al 30 ottobre. Lui ospiterà un paio di avvenimenti nel suo locale. Il mondo è una rete.

film à ne pas rater

  • Come l'ombra, Marina Spada
  • el-Jenna alan, Paradise now, Hany Abu-Assad
  • Il segreto di Esma, Jasmila Zbanic
  • Inland Empire, David Lynch
  • La vita segreta delle parole, Isabelle Coixet
  • Mille miglia lontano, Zhang Ymou
  • Rosetta, Jean-Pierre e Luc Dardenne

letture

  • Amitav Ghosh, circostanze incendiarie, Neri Pozza
  • Aminatta Forna, Le pietre degli avi, Feltrinelli
  • Studio Azzurro. Videoambienti, ambienti sensibili
  • Rick Moody, I rabdomanti, Bompiani
  • Claire Castillon, Veleno, Bompiani
  • Werewere Liking, La memoria amputata, BCD editore
  • Antonio Pascale, La manutenzione degli affetti, Einaudi
  • Simon Ings, Il peso dei numeri, Il Saggiatore

ascolti dalla a alla zebda

  • Aida Nadeem, Out of Baghdad
  • Alessandro Scarlatti, Giovanni Bononcini, "Andate, o miei sospiri"
  • Amine e Hamza M'Rahi, Asfar
  • David Sylvian, Nine horses
  • David Sylvian, tutto
  • Diego Ortiz, Ad Vesperas, Cantar Lontano
  • Domenico Gabrielli, Opera completa per violoncello
  • Emanuela Galli, Gabriele Palomba, Franco Pavan, Languir me fault
  • Eric Truffaz, Mounir Trudi, Face-à-face
  • François Couperin, Leçons de Ténèbres
  • Gianmaria Testa, Extra-muros
  • Henry Purcell, Fantazias, Rose Consort of viols
  • Hildegard von Bingen, Canti estatici
  • J.S. Bach, Soprano Cantatas, Cappella Istropolitana
  • Japan, tutto
  • Marc Antoine Charpentier, Salve Regina
  • Marin Marais, Pièces à deux violes 1686
  • Mario Biondi (essì, Mario Biondi)
  • Paolo Conte, Elegia
  • Ray Lema, Mizila
  • Rose consort of viols, Elizabethan songs and consort music
  • Sonia M'Barek, Tawchih
  • Vengeance du rap tunisien
  • Violent femmes, Violent femmes (purissima goduria)
  • Zebda, Essence ordinaire

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