E lucevan le stelle
La definizione canonica di serendipity è "trovare qualcosa mentre si cerca qualcos'altro". In realtà credo che il termine si possa estendere al trovar qualcosa quando non si sta cercando niente di particolare, semplicemente perché si è sempre in cerca di qualcosa, intenzionati o predisposti verso qualcosa, perché l'occhio o altri sensi sono pronti a cogliere e selezionare nel mare di ciò che può essere poco o punto significante qualcosa che per il soggetto ha invece significato. E' una sorta di flanerie insomma, un vagabondaggio vigile. Questo per dire che la cosa più bella nella quale mi sia imbattuta alla Fiera del Libro di Torino dello scorso anno è una musica, quella di Languir me fault (anche se rischio di fare un torto ad Adrienne Rich e Nasòs Vàghenas). Che ho acquistato (il disco ma anche i libri di poesia Crocetti, in squisita carta avorio rigata) in un turbine di esclamazioni estasiate al rappresentante della casa discografica marchigiana E lucevan le stelle. Che ha fatto rivivere una tecnica peculiarmente marchigiana, quella del cantar lontano, cercando di ricreare le condizioni sonore di un coro i cui componenti cantavano a distanze specfiche in apposite cantorie predisposte nelle chiese, creando un effetto sublime all'ascolto. Ho languito per quasi un anno alla ricerca vana di questi bellissimi dischi, ma ora si possono comprare sul sito, scaricandoseli anche in formato mp3. E' possibile scaricarsi gratuitamente alcuni brani del Festival del cantar lontano insieme alle spiegazioni del maestro Mencoboni. E si può, o meraviglia, ascoltare o scaricarsi la voce del mio attore preferito, Toni Servillo, mentre racconta la vita di Diego Ortiz, maestro di cappella regia presso il vicerè spagnolo a Napoli, di cui esce ora questo magnifico Ad Vesperas, pubblicato da un'etichetta francese (lo dico io che i francesi sono superiori), Alpha. E pour en finir, domani ci sarà un live-blogging in collegamento dal Bit di alcuni piccoli concerti del Cantar Lontano. Io resterò attaccata al computer, anche perché tanto per fare qualcosa di diverso lavoro il fine settimana. E appena sono a piede libero vado da Fnac, che sospetto essere l'unico negozio in possesso di questa perla, per acquistare il disco ed estasiarmi ascoltandolo sino allo sfinimento.