fare a pezzi il Grinzane Cavour
Tra i gadgets riportati da Torino, oltre a due bottiglie di ottimo vino (un Moscato d'Asti e un Barbera d'Asti superiore che conto di portare domani sera da J. per accompagnare il suo cavolo al cioccolato, eh sì, J. è un provetto sperimentatore di ricette ardite, ricordo ancora il suo squisito cavolfiore alle mandorle, ma qui mi dilungo), c'era anche un pacchiano finto libro contenente un blocco di cioccolata da mezzo chilo, con su impresso il logo del Grinzane. Ho esitato a lungo prima di deturpare cotanta perfezione, ma oggi mi sono finalmente decisa a scalpellarlo. Pacchiana l'idea, ma in quanto piemontese sempre deliziosa la cioccolata. E in compagnia di un tè nero biologico al latte e sei dizionari d'inglese on line, a cercare il significato di espressioni come fag e dyed-in-the-wool, ho trascorso il mio sabato italiano, mentre mio marito si divertiva a giocare in un workshop sul noir dalle parti di Mantova. Chissà com'é Tunisi, a gennaio, mi piacerebbe andare a fare una passeggiata al porto punico, a Cartagine, guardare le onde agitarsi schiumando dalle bianche balaustre alla Marsa, rivedere il lago che congiunge la città al mare, curiosare tra gli arrivi in lingua francese alla libreria Mille feuilles/Alf awraq, andare a comprare del pane tabouna e del pesce fresco al mercato centrale.