anch'io anobii!!
Ieri, mentre compravo libri, mi è balzata alla mente questa idea: li metterò su Anobii. E, nel farlo, ho compreso che presto sarò presa dalla vertigine catalogatoria. Perché, al di là delle minuziose critiche mosse alla biblioteca virtuale, è bello vedere i propri libri allineati lì, disciplinarsi dandosi programmi e scadenze di lettura, gongolare sia quando vedi che i tuoi libri non ce li ha nessuno, sia quando vedi che ce li hanno pochi altri. E poi vedere altri libri. Io quando vado per librerie mi devo contenere. Ieri mi sono fatta un giretto dopo lunghe ore passate in biblioteca, e ho comprato Il Corano in edizione Utet, con traduzione di Gabriele Mandel e testo arabo a fronte (libreria Rizzoli in Galleria), avevo già sia l'edizione originale presa a Tunisi che quella tradotta da Campanini, ma così è più comodo. Sconosciutissimo ad Anobi. Puis, Londonstani in versione originale, un Boris Cyrulnik, teorico della resilience, cioè l'arte di sopravvivere al dolore creando un buon mondo intorno a sé (entrambi in Feltrinelli international), William Blake, Il matrimonio del cielo e dell'inferno, di quella deliziosa collana di piccoli Se che prima o poi esaurirò tutta (lo spacciatore di libri nuovi, inediti e recenti al 50%). Ho rinunciato alla Craveri perché l'edizione tascabile della Civiltà della conversazione proprio non mi piace, e spero di trovare la brossura a metà prezzo in uno dei miei luoghi di spaccio librario; al libro di Kiran Desai in inglese, perché una rapida occhiata mi ha suggerito che non è cosa urgente; a quello di Némirowsky in edizione Folio Gallimard, perché non rientra nei miei interessi del momento, infine alla raccolta di racconti brevi di Edoardo Sanguineti, Smorfie, a metà prezzo, perché devo operare rigorosissime selezioni.
Ovviamente si fornisce ad Anobii una marea di dati per il marketing, dove compri i libri e di che tipo, quali ti piacciono e non e perché, ma per Douglas e Isherwood il consumo è anche un modo per creare cultura, dunque penso che io come molti altri anobizzati possiamo contribuire ad una migliore cultura editoriale e alla politica delle librerie, almeno me lo auguro.
La mia bookshelf virtuale è barbara34, visto il mio disperdermi in varie diramazioni numeriche forse avrei potuto mettere 17, ma porta male.
7 commenti:
Ehi, il Corano ce l'ho anch'io e l'ho pure letto! L'avevo comprato anni fa al ritorno da una serie di incursioni in Algeria il cui racconto sono sicura ti interesserebbe molto ma che non ho voglia di fare on line.
Ora vado a piazzarlo subito (il mio Corano) su Anobii cosi saremo almeno in due ad esibirlo :-)
Si, Barbara, con tutti quei numeri riesci a confondermi. Va bene che ognuno di noi è "Uno nessuno e centomila" ma io non so mai con quale numero di Barbara sto parlando :-/
anche io voglio catalogare ed anch'io posseggo l'edizione UTET del Corano comprata dal mio babbo credo negli anni 50-60!
spalluzza
ciao, Barbara, passerò a leggerti con calma, per ora ti lascio un saluto affettuoso di buon week end
Yz :-)
Gabriella, io invece devo colmare questa lacuna, ho sempre voluto fare una lettura bilingue, ora la cosa mi viene facile.
Sono molto curiosa di ascoltare il tuo racconto, sì :)
Mi spiace per il binumero, colpa dello sfratto di splinder, ma mi limito ad essere bina, lo prometto :)
Anobii è rimasto un po' sconcertato dall'Isbn del Corano, quindi bisogna un po' coranizzarlo e anche arabizzarlo ;)
(questo vale anche per Spalluzza e il suo pregiato reperto). Spero che riescano a recuperare il mio, di Corano :)
ciao Yzma, anche io non mi affaccio da un po' dalle tue parti, ma tanto siamo sempre qui no? baci e buon weekend anche a te :))
Temo proprio che sarà difficile resistere alla vertigine catalogatoria.... Ne so qualcosa! Ore e ore perse per inserire le immagini delle copertine ai libri che su Anobii ne erano privi!
Comunque, benvenuta Anobii!
Orazio, per la catalogazione mi sono arresa, per le copertine vedremo, non riesco a rintracciarti, ahimè, comunque grazie :)
ti leggo domani, scusa sto troppo di fuori ade'
Posta un commento