Non aprite quella copertina
Fra traduzioni sulle modalità sensoriali della comunicazione e minuziosi tentativi di ricomporre e ritagliare frastagliati concetti come ibridazione culturale e cosmopolitismo sul profilo scaturente da racconti di persone, esperienze in corpore, il mio cervello la sera ha l'aspetto metaforico di uno stanzino stipato di roba alla bell'e meglio, tanto da non potercene mettere più se si vuol chiudere la porta senza che tutto crolli. Prendo Derrida o Warhol in mano, mastico a fatica una frase ripercorrendola quattro volte, poi desisto. E allora mi dico, sarà il caso di far letture più leggere la sera, e dò un'occhiata a Lily la tigre di Alona Kimhi, autrice israeliana il cui libro da noi ha ottenuto (e quando mai no?) nuemerosi apprezzamenti. L'incipit rischia di aggravare l'indigestione da cena armena, procurandomi una congestione, tuttavia mi sforzo di leggere ALMENO una pagina. Ne traggo un florilegio.
Incipit: Sfilo il tappo dal collo della boccetta di cristallo e ne verso il contenuto dentro la vasca che si va lentamente riempiendo.
Secondo capoverso: Adesso il profumo. La precisione nel dosaggio dei componenti è il segreto della perfezione globale. Una a una verso le fialette nere degli oli essenziali.
Terzo capoverso: Nessuno riuscirà mai a convincermi che un bagno con la schiuma sia un semplice trattamento cosmetico. Piuttosto, è un rituale pagano, fatto per rammentare alla donna che ogni abluzione è un ritorno alla schiuma primordiale da cui è nata la Venere che è dentro di lei. Per questo verso il prezioso gel Guerlain senza levare gli occhi dal getto borbottante, finché tutta la vasca è ricoperta da un ricamo di precoce cielo primaverile, soffici nuvole squarciate da nastri viola.
Sarà pure ironico, ma questo non lo rende meno sciatto. Un incipit così lo condanna ad esecuzione immediata senza possibilità di ricorso. Lo butto sdegnata ai piedi del letto, meditando di sbarazzarmene quanto prima bookrossandolo al primo malcapitato, e mentre mi riprendo con una strisciata di Warhol mi riprometto di non usare mai un bagnoschiuma viola. Non si intona alle piastrelle del bagno, e poi non cambierei per niente al mondo la mia verdeggiante verbena tunisina. Clic. Dissolvenza. Sogno nostalgici canti armeni alla tastiera elettrica e danze gioiose che ricostituiscono patrie in improvvisati carrefours.
24 commenti:
ehi.. ma hanno tutti e tutte la sindrome da Maria Antonietta in questo momento? :-)) ahaha comunque carino il post!:-D
Carol
poi mi spieghi chi sono le altre, Carolina. comunque trattasi di deiezioni dei miei momenti di scazzo, ma mi fa piacere che ti sia piaciuto, ciao :))
boh, donne politiche, intellettuali, scrittrici, forse alle volte anch'io.. :-)) voleva essere un complimento, forse mi sono espressa male,in ogni caso "deiezioni" ora.. non ti buttare giù, dai, che non è proprio il caso...
Carolina
no figurati solo non avevo capito bene cosa e chi intendesssi :)
deiezioni lo intendevo quantomeno in senso heideggeriano, poi mi piaceva la parola, ciao :))
troppo stanca stasera. ci vorrebbe un bel bagno rilassante, magari con una ballistica ed un massaggio...
spalluzza
sì guarda una di quelle nerborute e opulente massaggiatrici degli hammam che te scorticano ;)ah come mi mancano....
inciampar nell'incipit...
veramente io ieri sera pensavo a mani dolci e tranquille...di quelle che ti rilassano
spalluzza
zop, è stata dura riprendersi ;)
spalluzza, posso anche capire, ma io non faccio il bagno, in questo sfuggo sia al fascino del bagnoschiuma che alle classificazioni di Bellavista.
Ah, non ricordatemi il massaggio con pietre bollenti di ben un'ora e mezza ricevuto dalle grandi mani di un massaggiatore losangelino in vena di meditazione, ma anche di adorazione dei miei soffici piedini... al punto che dopo un po' ho temuto un sexual harassment!!! :-D
siamo edoniste fgfp ;)
io avrei invece un modesto indirizzino di massaggiatori cinesi al Pigneto, che poi ti bevi il té e ti mangi anche gli spaghetti su chaises longues scure in ambiente ovattato, manca solo la pipa da oppio ;)
fuori l'indirizzo!
spalluzza
Moooooooooolto interessante... ;-)
ho capito organizziamo un tour...
però spalluzza tu mi fai gli ziti al ragù come solo tu lo sai fare? :d
E tour sia!!!!!!! :-)
Una sola cosa mi sfugge: ma tu abiti a Roma o a Milano??
che domande... no scherzo è sottoscritto nel mio profilo. abito nella capitale immorale d'Italia, ma all'occorrenza posso dislocarmi a Roma con facilità, e tu? :)
Roma, purtroppo. Ma punto a Milano. :-)
facciamo cambio ;)?
Sìììììììììììììììììììììììì!!!! :-)
Cmq, quando passi a Roma?
mah, se trovo ospitalità potrei fare una capatina a luglio, prima sono sepolta viva, sob :(
poi, devo andare a riscuotere una torta al cioccolato promessami da licenziamentodelpoeta ;)
per gli ziti a ragù c'è l'accordo!
per l'ospitalità devi essere accurata nella scelta. non vorrei che succede che io sono a Milano quando tu sei a Roma!
spalluzza
don't worry, vedo che non hai colto l'accenno all'ospite... ;)
il mio cervello la sera ha l'aspetto metaforico di uno stanzino stipato di roba alla bell'e meglio, tanto da non potercene mettere più se si vuol chiudere la porta senza che tutto crolli
Yz :-))
e che roba, Yzma, un magazzino di ferrivecchi ;)
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