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lunedì 11 giugno 2007

Non aprite quella copertina

Fra traduzioni sulle modalità sensoriali della comunicazione e minuziosi tentativi di ricomporre e ritagliare frastagliati concetti come ibridazione culturale e cosmopolitismo sul profilo scaturente da racconti di persone, esperienze in corpore, il mio cervello la sera ha l'aspetto metaforico di uno stanzino stipato di roba alla bell'e meglio, tanto da non potercene mettere più se si vuol chiudere la porta senza che tutto crolli. Prendo Derrida o Warhol in mano, mastico a fatica una frase ripercorrendola quattro volte, poi desisto. E allora mi dico, sarà il caso di far letture più leggere la sera, e dò un'occhiata a Lily la tigre di Alona Kimhi, autrice israeliana il cui libro da noi ha ottenuto (e quando mai no?) nuemerosi apprezzamenti. L'incipit rischia di aggravare l'indigestione da cena armena, procurandomi una congestione, tuttavia mi sforzo di leggere ALMENO una pagina. Ne traggo un florilegio.
Incipit: Sfilo il tappo dal collo della boccetta di cristallo e ne verso il contenuto dentro la vasca che si va lentamente riempiendo.
Secondo capoverso: Adesso il profumo. La precisione nel dosaggio dei componenti è il segreto della perfezione globale. Una a una verso le fialette nere degli oli essenziali.
Terzo capoverso: Nessuno riuscirà mai a convincermi che un bagno con la schiuma sia un semplice trattamento cosmetico. Piuttosto, è un rituale pagano, fatto per rammentare alla donna che ogni abluzione è un ritorno alla schiuma primordiale da cui è nata la Venere che è dentro di lei. Per questo verso il prezioso gel Guerlain senza levare gli occhi dal getto borbottante, finché tutta la vasca è ricoperta da un ricamo di precoce cielo primaverile, soffici nuvole squarciate da nastri viola.
Sarà pure ironico, ma questo non lo rende meno sciatto. Un incipit così lo condanna ad esecuzione immediata senza possibilità di ricorso. Lo butto sdegnata ai piedi del letto, meditando di sbarazzarmene quanto prima bookrossandolo al primo malcapitato, e mentre mi riprendo con una strisciata di Warhol mi riprometto di non usare mai un bagnoschiuma viola. Non si intona alle piastrelle del bagno, e poi non cambierei per niente al mondo la mia verdeggiante verbena tunisina. Clic. Dissolvenza. Sogno nostalgici canti armeni alla tastiera elettrica e danze gioiose che ricostituiscono patrie in improvvisati carrefours.

24 commenti:

Unknown ha detto...

ehi.. ma hanno tutti e tutte la sindrome da Maria Antonietta in questo momento? :-)) ahaha comunque carino il post!:-D
Carol

barbara68 ha detto...

poi mi spieghi chi sono le altre, Carolina. comunque trattasi di deiezioni dei miei momenti di scazzo, ma mi fa piacere che ti sia piaciuto, ciao :))

Unknown ha detto...

boh, donne politiche, intellettuali, scrittrici, forse alle volte anch'io.. :-)) voleva essere un complimento, forse mi sono espressa male,in ogni caso "deiezioni" ora.. non ti buttare giù, dai, che non è proprio il caso...
Carolina

barbara68 ha detto...

no figurati solo non avevo capito bene cosa e chi intendesssi :)
deiezioni lo intendevo quantomeno in senso heideggeriano, poi mi piaceva la parola, ciao :))

Anonimo ha detto...

troppo stanca stasera. ci vorrebbe un bel bagno rilassante, magari con una ballistica ed un massaggio...
spalluzza

barbara68 ha detto...

sì guarda una di quelle nerborute e opulente massaggiatrici degli hammam che te scorticano ;)ah come mi mancano....

Anonimo ha detto...

inciampar nell'incipit...

Anonimo ha detto...

veramente io ieri sera pensavo a mani dolci e tranquille...di quelle che ti rilassano
spalluzza

barbara68 ha detto...

zop, è stata dura riprendersi ;)

spalluzza, posso anche capire, ma io non faccio il bagno, in questo sfuggo sia al fascino del bagnoschiuma che alle classificazioni di Bellavista.

Anonimo ha detto...

Ah, non ricordatemi il massaggio con pietre bollenti di ben un'ora e mezza ricevuto dalle grandi mani di un massaggiatore losangelino in vena di meditazione, ma anche di adorazione dei miei soffici piedini... al punto che dopo un po' ho temuto un sexual harassment!!! :-D

barbara68 ha detto...

siamo edoniste fgfp ;)
io avrei invece un modesto indirizzino di massaggiatori cinesi al Pigneto, che poi ti bevi il té e ti mangi anche gli spaghetti su chaises longues scure in ambiente ovattato, manca solo la pipa da oppio ;)

Anonimo ha detto...

fuori l'indirizzo!
spalluzza

Anonimo ha detto...

Moooooooooolto interessante... ;-)

barbara68 ha detto...

ho capito organizziamo un tour...
però spalluzza tu mi fai gli ziti al ragù come solo tu lo sai fare? :d

Anonimo ha detto...

E tour sia!!!!!!! :-)
Una sola cosa mi sfugge: ma tu abiti a Roma o a Milano??

barbara68 ha detto...

che domande... no scherzo è sottoscritto nel mio profilo. abito nella capitale immorale d'Italia, ma all'occorrenza posso dislocarmi a Roma con facilità, e tu? :)

Anonimo ha detto...

Roma, purtroppo. Ma punto a Milano. :-)

barbara68 ha detto...

facciamo cambio ;)?

Anonimo ha detto...

Sìììììììììììììììììììììììì!!!! :-)
Cmq, quando passi a Roma?

barbara68 ha detto...

mah, se trovo ospitalità potrei fare una capatina a luglio, prima sono sepolta viva, sob :(
poi, devo andare a riscuotere una torta al cioccolato promessami da licenziamentodelpoeta ;)

Anonimo ha detto...

per gli ziti a ragù c'è l'accordo!
per l'ospitalità devi essere accurata nella scelta. non vorrei che succede che io sono a Milano quando tu sei a Roma!
spalluzza

barbara68 ha detto...

don't worry, vedo che non hai colto l'accenno all'ospite... ;)

Anonimo ha detto...

il mio cervello la sera ha l'aspetto metaforico di uno stanzino stipato di roba alla bell'e meglio, tanto da non potercene mettere più se si vuol chiudere la porta senza che tutto crolli

Yz :-))

barbara68 ha detto...

e che roba, Yzma, un magazzino di ferrivecchi ;)

film à ne pas rater

  • Come l'ombra, Marina Spada
  • el-Jenna alan, Paradise now, Hany Abu-Assad
  • Il segreto di Esma, Jasmila Zbanic
  • Inland Empire, David Lynch
  • La vita segreta delle parole, Isabelle Coixet
  • Mille miglia lontano, Zhang Ymou
  • Rosetta, Jean-Pierre e Luc Dardenne

letture

  • Amitav Ghosh, circostanze incendiarie, Neri Pozza
  • Aminatta Forna, Le pietre degli avi, Feltrinelli
  • Studio Azzurro. Videoambienti, ambienti sensibili
  • Rick Moody, I rabdomanti, Bompiani
  • Claire Castillon, Veleno, Bompiani
  • Werewere Liking, La memoria amputata, BCD editore
  • Antonio Pascale, La manutenzione degli affetti, Einaudi
  • Simon Ings, Il peso dei numeri, Il Saggiatore

ascolti dalla a alla zebda

  • Aida Nadeem, Out of Baghdad
  • Alessandro Scarlatti, Giovanni Bononcini, "Andate, o miei sospiri"
  • Amine e Hamza M'Rahi, Asfar
  • David Sylvian, Nine horses
  • David Sylvian, tutto
  • Diego Ortiz, Ad Vesperas, Cantar Lontano
  • Domenico Gabrielli, Opera completa per violoncello
  • Emanuela Galli, Gabriele Palomba, Franco Pavan, Languir me fault
  • Eric Truffaz, Mounir Trudi, Face-à-face
  • François Couperin, Leçons de Ténèbres
  • Gianmaria Testa, Extra-muros
  • Henry Purcell, Fantazias, Rose Consort of viols
  • Hildegard von Bingen, Canti estatici
  • J.S. Bach, Soprano Cantatas, Cappella Istropolitana
  • Japan, tutto
  • Marc Antoine Charpentier, Salve Regina
  • Marin Marais, Pièces à deux violes 1686
  • Mario Biondi (essì, Mario Biondi)
  • Paolo Conte, Elegia
  • Ray Lema, Mizila
  • Rose consort of viols, Elizabethan songs and consort music
  • Sonia M'Barek, Tawchih
  • Vengeance du rap tunisien
  • Violent femmes, Violent femmes (purissima goduria)
  • Zebda, Essence ordinaire

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