Torino #1. Bloggers nella carta del mondo
Les gens d'abord. Questa fiera torinese ha costituito una occasione di incontro per persone che avevano conversato e conversano in Internet e che non si erano talora mai incontrate e che perlopiù si immaginavano diverse da com'erano. Fainberg, ad esempio, io me la immaginavo riccioluta e castana ramata, mentre lei ha i capelli fini fini e tirati indietro, lei mi immaginava bionda. Scrivana me la pensavo più minuta, e ha delle gambe lunghe e sottili. Gian Paolo Serino, instancabile recensore di Satisfiction, me lo figuravo esattamente com'é, per la foto sul sito anche perché l'avevo già incontrato. Flounder, invece, era sicura di avermi incontrata all'Orientale nonostante la ventina di anni passata da allora, e anche la sua mi sembrava una faccia conosciuta. Ho conosciuto William Nessuno regista badrillaurdiano, salutato Adriano Barone, tenutario di un blog fumettistico (ma tanto lui me lo sorbisco già a Milano), rivisto la sulfurea LaMaisa conconsorte, scambiato quattro chiacchiere con Roberto Tossani che dice che la gente meglio litigarci a distanza che da vicino è ancora più fastidiosa con i suoi corpi e odori, ascoltato Giovanni Choukhadarian, critico ipercritico, che mi manda in sollucchero quando legge poesie, che in questo caso erano di Josephine Pace, fresca e aulente poetessa siciliana in boccio, conosciuto Pole Position e Zaritmac che pure loro abitano Milano se ben mi sovvengo, conversato con Alessandra Galetta, prima autrice ad essere pubblicata da Untitl.ed, sull'esigenza di narrare l'esperienza migratoria e le storie di persone ai margini. Molti altri non li ho hélas incontrati perché ero troppo pigra per andare al Litcamp, mentre Nadezhda l'avevo vista a Milano prima di partire. Sfondo di molte di queste conversazioni interbloggheristiche, caratterizzate dal piacere di concretare in carne gli interlocutori di lunghi periodi, e da modalità dirette e confidenziali e prossime di incontro, lo stand di Untitl.ed, crocevia di incontri chiacchierate scambi, caratterizzato tra l'altro da notevole senso estetico e dal fil rouge coloristico, in senso letterale. Convinti supporters della creatura di questo trio di intrepide donne (mancava ancora lei), ci siamo armati tutti di badge Untitl.ed ed io ho deciso di propormi come ragazza-copertina visto che ero vestita in tema. Peccato non aver fotografato il delizioso abbigliamento in abbinamento rosso-ciliegia di Flounder che ho perso di vista nel vaievieni generale. Et enfin, tout se teint...
post post scriptum: un ringraziamento a Giovanni e ad Andrea Cortellessa per avermi aiutata a trovare in traduzione un termine che mi sfuggiva: lallazione.
secondo post al post: in ricordo del nostro incontro, ho regalato alla consorella nella gourmandise Fainberg uno dei portaceneri di cui ho fatto incetta al Meridien. Sopra vi è scritto "Always laugh when you can. It's a cheap medicine". Con un brindisi di rosso spumeggiante liquido questo è l'augurio che rivolgo a tutti i viandanti.e poi, di più... (espressione estorta a g.c.)
16 commenti:
Barbara ciao!hai incontrato anche tu dei Randolfi?E' una storia che mi ha colpito molto. :)
D.
sì guarda D., era pieno di Randolfi dappertutto, ma essi esistono come personaggi trovati da un autore :-))
ma ciao;-) io sono tornata poco fa. Qui in casa temevano che non tornassi, anzi che non volessi tornare;-)
Alessandra alla prossima e per ora connesse da virtuali e virtuosi legami, verrò a leggerti :-))
Lallazione... è un termine che ogni volta che mi serve non mi viene mai in mente... poi di solito mi ricordo che è una voce onomatopeica e allora ci arrivo...
Buona settimana reale e virtuale!!!
acc mirco pure tu ti svegli con le galline? una buona settimana anche a te!! :))
sembra che sia stata una bella esperienza!
Oh no, che peccato, ci si poteva cercare alla fiera! (Al LitCamp abbiamo chiesto di te, naturalmente senza successo)
nad, stressante ma piena di calore umano.
stf, siete stati carinissimi, mannaggia, ci organizzeremo meglio la prossima volta.
"Always laugh when you can. It's a cheap medicine"
:-)
Yzma
senza perdere la leggerezza, Yzma :-)
ehm, non mancavo, no. semplicemente ero nascosta tra la folla :)
p.s. (che sta per: sottovoce) aggiorna il mio link
caracaterina
intendevo dire che mancava il tuo link, provvedo immantinenti ad aggiornarlo :-)
eh ma in che senso + minuta?
:((
scrivana
Bellissime foto, soprattutto quella di Giovanni e Anna Pinotto :)
Io sto aspettando di riavere la connessione in casa per scrivere di Torino. E' stata una bellissima esperienza, soprattutto da un punto di vista umano. In questo senso, conoscerti ha contribuito non poco. In più mi ritrovo tra le mani l'oggetto più cool dell'anno, davvero non posso lamentarmi :)
PS: OX se ne stava attaccato alla mia borsa. Lui verde acido, la mia borsa di un azzurro marcato: la coppia più improbabile di Torino. Dopo g. e a., ovviamente.
scrivana, ti pensavo più piccola di statura e invece eri svettante!! :-))
Fainberg, sì, lo so che sono un caso umano o umanitario, eh eh eh... comunque potevi presentarmi Ox...
g e a sono proprio tenerelli in quella foto eh? un paio sono proprio patinate, diciamolo, basta cliccare per scaricarsele, sono caricate in alta risoluzione. aspetto di leggerti, ciao e speriamo ci sia presto una prossima volta :-))
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