cicatrici invisibili
Oggi sono stata a Roma per assistere ad un convegno sulle cosiddette Mgf, nome con il quale vengono indicati svariati tipi di asportazione dei genitali femminili, che possono andare da una leggera ablazione a un'eradicazione del clitoride, alla rimozione e cucitura delle grandi labbra. E' un fenomeno diffuso soprattutto in Africa e che si stima riguardi circa 130 milioni di donne. Le ricadute sulla salute di queste donne possono essere innumerevoli, tanto quanto le motivazioni che vengono attribuite a questa pratica: di purificazione religiosa, di pulizia, di miglioramento estetico, di controllo della sessualità e della procreazione. Nei fatti, soprattutto nelle forme più radicali, le donne vengono private della sensibilità sessuale, i rapporti diventano dolorosi non solo per loro ma per gli stessi mariti, che, come direbbe Bourdieu, sono dei dominanti dominati essi stessi dalle regole della dominazione (i suoi giochi di parole ritorti mi piacciono sempre tanto, tanto quanto sono rigorosamente analitici). Il 6 febbraio è la giornata mondiale per ricordare le Mgf, ed è la prima volta che questa giornata viene ricordata in Italia. Il ministero della salute, quello delle pari opportunità e alcune regioni, come Lombardia, Toscana e Lazio, si stanno mobilitando per conoscere le dimensioni del fenomeno, fare opera di prevenzione e dialogo per evitare nuovi dolori ad altre bambine. Sono stata contenta di essere lì, mi sono piaciute la Turco e la Pollastrini, ho ammirato il coraggio e l'impegno di tutte le persone che lavorano per cercare di cambiare mentalità tradizionali e usanze sociali complesse e profondamente imbricate nelle società in cui vengono praticate. Anche da noi, parlare con queste donne è difficile, perché spesso si sottraggono alle istituzioni sanitarie. Un medico che ha cominciato a visitare immigrati clandestini in sala mortuaria al San Gallicano a Roma, quando mancava lo spazio e qualsiasi coordinata legislativa, ha citato una frase da Saint-Exupéry: l’essenziale è invisibile agli occhi, non si vede che con il cuore. Una filosofa, Francesca Brezzi, ha parlato della passione di pensare. La filosofia riceve dalla realtà concreta le questioni su cui si deve interrogare. Quando vedo una di queste donne, egiziana, somala, eritrea o etiope, ho sempre un sussulto, pensando alla cicatrice invisibile che porta silenziosamente con sé e tutte le sue conseguenze. E voglio credere che esista ancora una passione del pensare e dell'agire che orienta il nostro impegno, dare un piccolo contributo che rischiari la comprensione delle cose, che possa apportare un pur microscopico cambiamento, un'apertura al dialogo, un minimo sobbalzo nelle coscienze.
6 commenti:
La passione del pensare esiste
il tuo stesso post ne è una testimonianza
Basta, secondo me, non petendere che diventi di massa
Purtroppo, la maggioranza dei lettori non vuole "pensare" ma riconoscere in uno scritto i propri luoghi comuni....
Un mio aforisma dice:
"Se un libro non ti prende a schiaffi
ti prende per il culo"
Io vado sempre in cerca di autori di filosofi o anche di bravi giornalisti che mi prendano a schiaffi
Ciao!
ho visto un po di tempo fa un sevizio che parlava di questo argomento e sto' male al pensiero di quella bambina indigena che stillava dal dolore.
ma a parte fare campagne di sensibilizzazione nei loro paesi e nel resto del mondo c'e un modo per cercare di arginare questo fenomeno in modo fermo?
mirco, anche un libro che dispensa carezze, anche se le Mgf sono una piaga aperta, un pugno nello stomaco, un dolore continuo
francyhouse, il problema è complesso e talmente diffuso che le leggi non servono a nulla perchè non sono applicate e si fanno operare le proprie figlie di mascosto. Bisogna intervenire gradualmente in tutto un sistema sociale, dare un lavoro alternativo alle donne che praticano l'escissione, intessere dialoghi pazienti e lunghi, fare intervenire i leaders religiosi, cambiare le mentalità, operare in modo capillare. Non ci sono ricette rapide per questo problema.
GRAZIE MILLE SE NE HAI VOGLIA DOMANI POMERIGGIO PUBBLICO ALTRE FOTO E TI OFFRO UN THE ONLINE ;)))
avec plaisir!!!!!!! :-)
grazie :-)il problema è che la strada dei buoni propositi è lastricata di ostacoli....
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