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lunedì 24 settembre 2007

poesia urbana

Milano, zona Corvetto. In chiesa oggi c'è il banco alimentare, canute dame agées di San Vincenzo, gambe gonfie, varici a vista, golfini sformati, capelli sottili ed elettrici, parlano con donne arabe, una chiede i pannolini per il figlio, il marito non lavora, la signora vicino a me sospira, ma perché non torna a casa?
Nell'uscire incontro sul cancello, magra, fluttuante in un'ampia lunga veste, il viso infantile contornato dall'hijab, una donna che avevo intervistato qualche mese fa, in un mese cupo in cui imperversava un triste festival dei fiori, che da anni escludo pertinacemente dai miei orizzonti mentali. A. ha un bambino con una malattia cronica rarissima, tutta la famiglia è a Milano perché possa essere curato. Mi riconosce, mi sorride, mi chiede perché poi non mi sono fatta più vedere, mi dice "ma perché non sei più bianca come prima"? Va dal dottore perché lei e il marito hanno la febbre. Ci sforziamo di parlare lei in italiano, io in arabo, rendendomi conto che pronuncia e vocaboli tunisini non sono così comprensibili alle orecchie di un egiziano. Le prometto che tornerò presto.
Una piazza rotonda, al centro un'aiuola spoglia, strade a raggiera intorno, come tante altre a Milano, parto di menti desolate e spente pianificazioni urbanistiche. A ridosso della pensilina dell'autobus, alcune cassette di uva nera, e una dai floridi mazzi di basilico. Le vende un anziano sdentato signore, mi chiede se li voglia tutti, gli dico che vado in giro e non posso. Mi racconta, sorridendo, che abita in zona e quelli sono i prodotti del suo orto. Come se non mi avesse sentita, mi invita a prendere una cassetta d'uva. Prometto anche a lui che tornerò, e mi congedo con in borsa un frondoso mazzo di basilico che spanderà vicino a me il suo intenso profumo per tutta la giornata.

25 commenti:

Anonimo ha detto...

una rassegnazione dolce e quasi ineluttabile,una elegia triste e lieve :|*
oggi ho imparato che il rosmarino era cosiderato già prima di Shakespeare la pianta del ricordo(chissà il basilico...) D

barbara68 ha detto...

è il mio usuale stato meditabondo, ma queste sono tra le cose che mi danno gioia. in quanto all'odoroso mazzetto direi, il basilico è il basilico è il basilico (anche se mi rimanda ad ampi vasi di argilla, distese d'aria e di mediterranea luce, dense brezze marine, e sontuosi pesti..). :)*

Anonimo ha detto...

grazie per condivedere questi momenti con noi

barbara68 ha detto...

aitan, le decisioni sul mettere le cose qui sono istintive, ma avere uno spazio su cui scrivere aiuta a focalizzare, un po' come in fotografia. E poi, questa dimensione del condividere, quante domande ci sarebbero da porsi... :)

Anonimo ha detto...

questo tuo post-ultimo (ma anche altri!) mi rimanda ad un testo che sto leg_gendo (o legenda quale narrazione?) MEDITERRANEO di scipione guarracino, bruno mondatori, università di firenze che ti consiglio..ma quanti interessi e/o stimoli comuni abbiamo!
roberto

barbara68 ha detto...

grazie per il titolo Roberto non lo conoscevo. eh sì il Mediterraneo è depositario di infinite e intrecciate narrazioni, che tessono una rete, come i nostri discorsi qui sul web... :)

Anonimo ha detto...

il basalico, per un suntuoso pesto. da come lo descrivi mi sembra adattissimo!
spalluzza

barbara68 ha detto...

tantopiù che è coltivato con amore. a proposito, mi hai lasciata da sola a gestire quel blog scellerato?

Vera ha detto...

come lo racconti ! ...profumi, luce, colori, rumori di strani vocaboli ... bello, bello

barbara68 ha detto...

mi piace mischiare i sensi tra loro, e quando posso impiegare suoni inconsueti nonché desueti, grazie, saluti fino a laggiù :)

Anonimo ha detto...

Quando vengo qui a leggere è come mi sentissi a casa, non so spiegarti il perchè, ma è così. Ciao Giulia

Anonimo ha detto...

buono l'odore del basilico sulle pietanze cucinate in forno
PS stasera è una congiura volevo cominciare la dieta leggo te, la pispa, la zia cassie ma che vi ha preso??

barbara68 ha detto...

Giulia, mi fa piacere far sentire a casa le persone, magari quando capisci il perché me lo dici :)

dido, per peggiorare la situazione, il menu di stasera consisteva in pasta con tonno e pomodori secchi, tutti contenti, persino l'ospite egiziano...;)

Anonimo ha detto...

Che buono il profumo del basilico... mi vien voglia di lasagne al pesto... yum!
Buondì, Oy

barbara68 ha detto...

però, mi hai dato un'idea... sono nera come il tempo, soffro di metereopatia... en tout cas, buona giornata anche a te... :)

Anonimo ha detto...

la zazzera... non è reato!

barbara68 ha detto...

ha qualcosa a che vedere con il basilico?!!!????

Anonimo ha detto...

Complimenti, scrivi sempre meglio, ciao.
borb

barbara68 ha detto...

'nsomma, ci sono un paio di frasi contortissime sintatticamente, ma non avevo voglia di sistemarle.... :)

Anonimo ha detto...

mondi e poesia in questo bel post :-)
baci
Yz

barbara68 ha detto...

sì, le persone qui sono mondi e poesia :)), busaat (non so se si dice in egiziano ma in tunisino sì!)

Anonimo ha detto...

Cara Barbara
non commentando i commenti nel mio
blog
lo facio qui
Mi fa piacere che condividi quello che hai appena letto...
Noi italiani guariremo mai dalla sindrome
del "salvatore" della patria?

Quasi quasi mollo tutto e mi metto a coltivare basilico!
ciao!

barbara68 ha detto...

ma sì mirco, quando tutto intorno vacilla bisogna pur trovare una via alla pace interiore no? :))

Anonimo ha detto...

Bellissimo, poetico.

barbara68 ha detto...

grazie will, insomma, ci son veramente riuscita a rendere il senso della poesia che ho avvertito? :))

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  • Il segreto di Esma, Jasmila Zbanic
  • Inland Empire, David Lynch
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  • Simon Ings, Il peso dei numeri, Il Saggiatore

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  • Marin Marais, Pièces à deux violes 1686
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  • Zebda, Essence ordinaire

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