mon interview à Bonnefoy
Qui c'è la mia intervista a Yves Bonnefoy, che tanto mi è piaciuto fare. Avrei voluto che questo breve incontro fosse durato di più, perché Bonnefoy è una di quelle persone che ti danno l'idea che parlare con loro sia altrettanto bello che leggerne l'opera. E visto che ci sono, metto qui un altro estratto da Les planches courbes (trad. italiana Le assi curve, Mondadori).
Ô poésie,
Je ne puis m'empêcher de te nommer
Par ton nom que l'on n'aime plus parmi ceux qui errent
Aujourd'hui dans les ruines de la parole.
Je prends le risque de m'adresser à toi, directement,
Comme dans l'éloquence des époques
Où l'on plaçait, la veille des jours de fête,
Au plus haut des colonnes des grandes salles,
Des guirlandes de feuilles et de fruits.
Je le fais, confiant que la mémoire,
Enseignant ses mots simples à ceux qui cherchent
À faire être le sens malgré l'énigme,
Leur fera déchiffrer, sur ses grandes pages,
Ton nom un et multiple, où bruleront
En silence, un feu clair,
Les serments de leurs doutes et de leurs peurs.
"Regardez, dira–t–elle, dans le seul livre
Qui s'écrive à travers les siècles, voyez croitre
Les signes dans les images. Et les montagnes
Bleuir au lion, pour vous être une terre
Ecoutez la musique qui élucide
De sa flute savante au faite des choses
Le son de la couleur dans ce qui est".
(da Le leurre des mots, p. 130)
13 commenti:
WAW! :)
zop, ne deduco che bonnefoy ti piace? :)
Caspita! I miei complimenti...
Adesso leggerò con calma, sono appena tornato da Milano... e sono distrutto! Uffa, Milano mi stende! Un abbraccio, Oy
Primo: complimenti!
Secondo: Io abito a qualche kilometro da Pordenone e quindi, salvo impegni imprevisti, mi hai incuriosito e domenica andrò ad ascoltarlo
Terzo: Complimenti!
ciao!
ragazzi vi ringrazio, il merito, devo dire, è molto dell'intervistato. Mirco, sì, vai a vederlo, merita, merita. Oy, non lo dire a me, Milano ti svuota.... :)
Scrivere poeticamente significa rivolgersi verso se stessi, per ritrovare in sé un’intelligenza della vita più diretta e più completa
bell'intervista
ciao, Barbara
Yz :)
Yzma, credo che in quest'intervista ci siano asserzioni che riguardano anche in generale lo scrivere, quando questo è profondo, e ci permettono di capirlo meglio, ciao :)
Ecco un autore che non conosco e che invece, da questa intervista (complimenti, Barbara, perché la "riuscita" di un'intervista dipende tanto dall'intervistato quanto dall'intervistatore) mi ha molto incuriosito. Così, a caldo, mi ha colpito l'immagine dei poeti come una sorta di "società segreta" e l'idea dello scrivere come un rivolgersi in se stessi per conoscersi più a fondo (e poi, evidentemente, comunicare ciò che siamo). Bello!
cappello e gimnopedia di gratitudine :) LU
Ilaria, per Bonnefoy l'effetto della poesia si estende al lettore, per lui credo che ci sia un rapporto di scambio, e poi il recupero della nozione di inconscio propria del surrealismi mi sembra interessantissima (e grazie! :)
DecaLU, il nostro poeta se lo merita proprio eh? se penso alla pace che mi da ogni volta che lo leggo :)
Toh, Bonnefoy. Ho letto recentemente un suo libro intenso e denso (penso), "Racconti in sogno". Mi ci sono imbattuto per puro caso. Mo' vado a leggere l'intervista (ma allora sei intellettual'assai tu, guarda che faccio venire Mariottini)
Bello Calma, mi fai venire voglia di leggerlo, e poi sei intellettuale quanto me, visto che come Bonnefoy siamo uno a uno. Sì dai, chiamiamo Mariottini, è un po' che non gioco a punchball (e bentornato!).
Gracias intiresnuyu iformatsiyu
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