circoli virtuosi
Ci troviamo tutti riuniti, una compagnia che va ad assistere alla presentazione del libro di un amico a "Parole nel tempo" a Belgioioso, attorno alla tavola di una coppia siciliana dalla casa bella ed essenziale che ci ospita per uno "spuntino" di caponata, salame, caciocavallo silano e molto altro. Una psicoanalista, un'addetta stampa, una persona che lavora nell'intercultura, due in un festival del cinema, un giornalista che si occupa di editoria, una poetessa, una pittrice. Si comincia a parlare di leggere i libri a scuola, la psicoanalista dice che le case editrici dovrebbero far qualcosa, ci si mette a citare iniziative delle librerie in tal senso, ci si chiede quale debba essere il ruolo degli insegnanti, come fronteggiare il bullismo, e io dico che ci vorrebbero delle competenze trasversali, qualcuno che abbia competenze da educatore, nozioni di psicologia, che si occupi specificamente di questo. L'addetto stampa che per un periodo ha insegnato dice che vorrebbe dedicarsi a questo compito riallacciandosi in qualche modo alle sue competenze di insegnante. Il giornalista dice che si dovrebbe far leggere agli studenti delle cose vicine al loro mondo, al loro pensiero, farli appassionare. La psicoanalista ricorda che quando insegnava portava libri da leggere e commentare in classe, i suoi turbolenti ragazzi si rilassavano. Delle idee si possono mettere insieme così, molto semplicemente, a tavola, tra persone che uniscono competenze, idee e interessi con uno spirito collaborativo. Ne uscirà qualcosa? Solo il tempo lo dirà, ma intanto qualcosa è stato messo in comune, e si è creato un discorso, e una piccola rete di nuovi legami.
8 commenti:
Ho sempre letto molti libri in classe, Gianni Rodari, Roberto Piumini, fiabe di varie culture del mondo. E' verissimo che si rilassano e spesso si trovano spunti di discussione.
Ora insegno in una prima elementare e amano la ripetizione delle stesse storie. Ci leggi "Il pescatore di Cefalù"? Ci leggi "Il palazzo di gelato"? Non si stuferebbero mai di risentirle.
Ogni anno creo con la mia classe una biblioteca, fatta con i libri che ciascuno porta a scuola e che poi i bambini si prestano. Appena i miei remigini impareranno a leggere ne creeremo una :-)
Buona notte
baci :-)
Yz
Yzma, conoscendoti so che tu sei un'insegnante esemplare, di quelle che potrebbero formare le altre... certo è affascinante capire perché i bambini amano risentire sempre la stessa storia, e in fondo non siamo un po' così anche noi? :)
baci, buona settimana :)
Sarebbe bello che in quel circolo virtuoso ci fosse un insegnate di mestiere...
Perchè vi darebbe qualche informazione sulla scuola che probabilmete vi sfugge
La scuola è l'ambiente meno culturale che io frequento tutte le mattine,
E' l'ambiente dove circolano meno giornali meno riviste e meno libri
Per intavolare qualche discussione culturale sono costretto ad andare al bar...
Libri...
Gli insegnanti se vogliono far leggre libri ai ragazzi devono mantener vivo in loro lo stupore la meraviglia la curiosità passo primo e necessario per prendere in mano un libro e rispondere a domande che quellla curiosità fa nascere
(questo è il mio modo di avviare alla lettura, oltre alla lettura gratuita e senza lavoro didattico di pagine di libri)
Secondo non imporre la lettura di un libro, ogni ragazzo ha esigenze sue proprie e un suo mondo interiore... (ottima la biblioteca di classe)
Terzo non richiedere lavoro didattico sul libro di narrativa... la lettura deve rimanere un piacere
per il lavoro didattico ci sono le antologie e i testi relativi...
Dicevo questo a un giovane insegnate proprio due giorni fa
che mi ha guardato come si guardano i vecchi ricoglioniti e mi ha detto: "E no il libro di narrativa (unico per tutta la classe) ci vuole! E mi faceva il tiolo di un libro che è una pizza ma che solleticava il suo egocentrismo di analfabeta...
Ho usato un po' di quell'acido che mi hai ricordato di avere...
Mi piace usarlo!!!!!
Buona settimana!
Ai bambini piace molto sapere chi ha scritto il libro,anche questo può stuzzicare l'appetito di leggere
Io sono insegnante e trovo che per affrontare i problemi che nella scuola si stanno facedno sempre più drammatici bisogna lavorare molot e molto di più sulla relazione educativa. Ho scritto un libro a proposito e sto girando nelle scuole a parlare di questo: Devo dire che trovo molta attenzione in insegnanti che oggi si sentono sfiduciati e frustrati. Con i ragazzi bisogna sper parlare, parlare e parlare. Bisogna coniugare cultura con dialogo, leggere e far rivivere la cultura anche quella antica nelle loro anime e ti assicuro soso assetati di questo. Il problema che nelle scuole alcuni insegnanti saano molto le materie, ma non sanno appassionare. E' difficile, ma si può. Grazie per la tua attenzione. Trovo il tuo blog interessante e stimolante. Ho cercato di inserirti tra gli amici, ma non essendo il tuo su Spinder ho incontrato qualche difficoltà... Ma prima o dpo imparerò. Abbi pazienza. Un caro saluto Giulia
non voglio entrare nel merito (che pure merita) dei libri a scuola, ma solo comunicarti che credo anch'io in questa fratellanza, in questa rete di persone che possono mettersi a discutere di piccole cose e di massimi sistemi attorno a una tavola imbandita (e tanti che hanno pranzato con me sanno qunato ci creda e come mi piaccia mangiare (soprattutto se ci sono pure loro ;o))
e sì aitan,ci credo molto anche io, mi piace assai farlo, e ovviamente è una gioia trovare la compagnia giusta, e poi il cibo è una specie di metafora della situazione no? Mi piace questo modo di ragionare souple, in amicizia, leggero pur nella sua intensità e serietà. :)
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