disparaître dans la nature
Per diminuire l'imbarazzo della scelta sulla mia biblioteca portatile estiva, ho deciso di leggere a casa D'acque dolci di Fabienne Kanor, storia di immigrazione e seconda generazione antillese, tra madri e padri consunti dalla vita, tentativi di passare inosservate, stirandosi a morte i capelli, déchirure irreparabile tra uomini bianchi che non si può e non si vuole avere, per non ricadere nella trappola coloniale, e uomini neri violenti, ma alla cui attrazione non ci si riesce a sottrarre. Storia che finisce, anzi inizia male, con l'omicidio del proprio amante, dispositivo già utilizzato da Leila Marouane nel Castigo degli ipocriti, e lì molto più simbolicamente truculento. Insomma, vedo la ripetizione di eterne formule e questo mi tedia, come mi sta tediando Partir di Tahar Ben Jelloun, storia amara e nichilista sull'emigrazione, in cui nessuno dei protagonisti arriva da nessuna parte, e tutti alla fine muoiono, in un finale visionario, che è un tipo di stile di cui non riesco ad avvertire il senso. Vorrei qualcosa di meno attendibile da questa letteratura.
Ma quello che volevo dire, è che a p. 50 della Kanor sono piuttosto sobbalzata nel leggere di un'amica di Frida, la protagonista, che "sparisce nella natura" con un uomo che poi la prenderà a cinghiate durante il sesso. Si tratta della traduzione pêle–mêle dell'espressione francese disparaître dans la nature, cioè sparire (anche nel nulla), dissolversi, e quindi anche essere biodegradabili, riciclabili. Cerco su google, nessuno si è mai sognato di usare quest'espressione in italiano. Mi chiedo se si possa tradurre in questo modo per ampliare le possibilità espressive dell'italiano, a me per esempio piace scrivere "che non è senza ricordare" come trasposizione di ce qui n'est pas sans rappeler. Ma la nature no, temo che in italiano non se ne capisca il senso. Voi che ne dite? Quanto a me, dans quelque jour je vais disparaître dans la nature pendant quelque temps, le mie incursioni nel net si diraderanno, fino a sparire in Tunisia, dove a Mahdiya l'anno scorso abbiamo cercato invano un centro Internet, che sembrava sempre essere a cento metri da noi, secondo le indicazioni. Indosserò il mio numero di cellulare tunisino per salutare gli amici e vivrò per un po' in un'altra dimensione. Quindi, chi ha qualcosa da dire ha tempo fino alla fine del mese, altrimenti buone vacanze e ci si rivede, o piuttosto riscrive, al ritorno.
(la foto è stata presa a Kerkenah, e là, veramente si ha l'impressione di perdersi nella natura, chilometri di spiagge brulle, poche case distanziate, silenzio assoluto, forse un giorno racconterò dei miei giorni passati lì, intensi e rivelatori, tra donne).
16 commenti:
Barbara ciao, non so come sia traducibile ma mi piace molto sparire nella natura...Quindi la mia unica lettrice sparisce? Ti auguro una felice vacanza con esperienze colori sapori ecc. più una parte di imponderabile e parole sull'indicibile che non mancherai di comunicarci. un abbraccione lungo sino al tuo ritorno. Lu
ciao Lu, più che altro mi sa che ho bisogno di riciclarmi un po', la mente è già altrove, il corpo esausto, sono già nella zona di passaggio.
prima di sparire nella natura ti spedirò un saggio sul quai branly che ho recuperato.
e poi, mica sono la tua unica lettrice, dai...
abbracci
Tahar Ben Jelloun non riesco a sopportarlo più. Davvero. Ne ho letti due o tre e poi ho concluso la parabola con una storia tipo "L'amico" o "L'ultimo amico" o "Il vero amico" o qualcosa del genere. Banale, meglio e di molto la sceneggiata meroliana. O perfino i racconti del libro Cuore. Jelloun è diventato una multinazionale. Tedioso, dici, e bene. Pregiudiziale da adesso in poi. Quasi quasi, per fargli uno sfregio lo relego nella nicchia dei peggiori, vicino a Andrea De Carlo (e ho detto tutto)
calma, il libro sulla madre, il precedente, era veramente bello, inusuale, stilisticamente innovativo, coraggioso. anche molte poesie sono sorprendentemente belle. ma qui, ho sentito tante storie di immigrazione, in confronto alle quali non dice niente di interessante, di pregnante per la conoscenza del tema, e anche letterariamente è moscio. a parte il giudizio di valore, credo che il bj sia da contestualizzare nella sua doppia appartenenza culturale, mi sembra, come tanti, molto sfiduciato rispetto al suo paese, e anche in generale, tipico pessimismo postcoloniale, a meno che non sia una posizione di pura fiction. poi non comprendo questo incredibile sforzo per fare apparire il suo personaggio un puro eterosessuale, amante riluttante di un gay,sarebbe stato molto più interessante ammettere che ci sono arabi bisex o gay, o che si prostituiscono in modo molto meno tormentato e più pianificato del suo protagonista. cmq, decarlo secondo me dal top della classifica non lo schioda nessuno ;)
a proposito, ma tu dove sei?
Sparire nella natura?
Sarebbe bello!
Ma bello è impossibile
Uno deve fare i conti con "chi l'ha visto", quelli non ti lasciano sparire in pace!
Sparire nel nulla?
Troppo ottimistico!
c'est fantastique
www.rifondazioneborbonica.splinder.com
mirco, uauauauauauauhhhhh...
ma sarebbe bello, che so, perdersi nel nulla tipo picnic a hanging rock... utopie, allora i cellulari non esistevano, sono troppo adusa a farmi rintracciare anche nel mar dei sargassi...
ouais, borbonico!!
io vado a sparire per un po' in montagna, quindi buone vacanze
(e a presto)
ciao barbara
ay che peccato non ci si vede allora, snif... comunque fate buone vacanze tutta la famigliola, più natura di così :)
Adesso? In alta val tiberina.
Dici che DeCarlo è eccessivo?
Allora lo metto vicino a Magdi Allam accussì so' mazzat'a cecati! :)
ah ah, calma, secondo me il povero decarlo ha la peggio, lui figlio di fiori con quello scafatone di Magdi Allam! :))
spero di sparire anche io prima o poi nella natura...magari meglio prima, ma senza le cinghiate.
Ben Jalloun mi è diventato insopportabile!
spalluzza
no Spalluzza, non credo che corri questo rischio ;)
Ben Jelloun è discontinuo, ha scritto quella cosa terribile che era "Creatura di sabbia", per non parlare di "Notte fatale" dove ha toccato il suo livello più basso, compiacendo terribilmente il lettore occidentale (parere che condivido con colleghi ricercatori e studiosi di cultural studies).
Ma resa letteraria a parte, salvo sempre la persona. E' uno molto controllato, mostra molto questo suo lato francesizzante, ma credo sia una persona da una parte amareggiata dalle sorti del suo paese, dall'altra volenterosa in qualche modo di spiegare Islam e immigrazione, questioni che non lasciano indifferente credo nessuno con la sua origine, non sempre con la finezza che questo richiede, a mio avviso.
E' bravissimo, a mio avviso, a mettersi nei panni di una donna, e anche di un gay, nel senso di descrivere i loro sentimenti, ....
Lefty, anche tu sei bravissimo, bisou
:))
(ma perché ti sei installato proprio in questo post?)
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