E quindi uscimmo a risentir le stelle?
No, non è andata proprio così. Nel senso che ho saputo troppo tardi, cioé ieri, che ieri sera ci sarebbe stato un concerto del Cantar Lontano alla Basilica di San Lorenzo, a posti esauriti. Sono stata più che contenta dei gentilissimi ringraziamenti di Marco Mencoboni al mio post(ino) su Ad Vesperas, ma un invitino, ecco, me lo potevano pure mandare. E comunque R. aveva già deciso che dovevamo andare prima all'aperitivo alle Tre Marie di viale Piave (il mio ultimo amore, bellissimo décor bianconero classico, ottimo barista anche se troppo lampadato, e poi come si può rifiutare di andare in un posto dove ti servono trota affumicata?) e ensuite ad ascoltare undici Contrappunti e Canoni dell'Arte della Fuga per due violini e due violoncelli nella cripta della Chiesa di San Fedele. Inframmezzati da letture da Clemente Rèbora, Thomas Stearn Eliot, Johann Sebastian Bach (meno male che esistono i Gesuiti). Pubblico sobrio e discreto, cosa rara alle manifestazioni culturali milanesi dove tutti si sforzano di mettersi in mostra quanto più possono. Tranne mio marito, che ha cominciato a protestare in maniera un po' troppo vivace per la modalità di lettura dei versi di Rèbora che proprio non gli andava giù. E ho conosciuto anche un simpaticissimo "immobiliarartista", un agente immobiliare che ha prodotto una mucca d'artista e sta cercando di farla esporre insieme alla mostra itinerante delle mucche d'artista. E poi gli piacciono anche i Sigur Ròs, insomma, apprezzabilissimo. Tutto questo per concludere, per chi abbia avuto la pazienza di arrivare fin qui, che Tra il tramonto e l'alba lo si può scaricare dal sito del Cantar Lontano. E che sto traducendo un libro sulla comunicazione che unisce svariate prospettive teoriche offrendo interessanti punti di vista, tra l'altro, sull'interazione tra i sensi e su modalità sensoriali di cui spesso non si è consci. Cosa della quale parlerò prossimamente.
15 commenti:
che strano, il commento era sfuggito alla mia segnalazione mail :-)
sì, ne parlerò, è molto interessante ed è anche per me un modo di prendere appunti e di schematizzare :-)
perdonami, ma tuo marito deve essere una bestia. so che nn te la prendi male, quindi lo dico! e scusa!
Mi è piaciuto molto il tuo post sull'Entropia e sui tuoi libri che ti rimproverano...il tempo non è mai abbastanza per consentirci di fare tutto quello che vorremmo fare...
barone
PS: piacciono anche a me i post di Maria Strofa...:)
mel, a me mio marito piace così, mi fa ride' 'nsacco. è un po'... anarchico, diciamo.
barone, grazie e ossequi. pensavo ad un sequel di entropia ma per il momento il mio sueperio me lo vieta... e poi ho troppo sport da fare, corro dietro ai libri... :-)
Interessante lettura, non vedo l'ora che ce ne rendi edotti.
Serata piacevole alla fine direi. Un saluto al marito che ha il coraggio di dire ciò che pensa.
Complimenti:)
grazie mille per tutto sgnapis, cercherò di cominciare settimana prossima, il libro dà un'idea della comunicazione veramente molto innovativa. il marito ricambia mentre si trastulla con le ninfe, eh eh eh :-) buon finesett!
Ti ringrazio del passaggio. Non sappiamo nulla, diceva Lacan; supponiamo di sapere.
Non sono solo citazioni; è la lettura articolata di più testi, sul tema del desiderio.
alfred
chissà se questo concetto si può avvicinare in qualche modo a quello di precomprensione in antropologia. magari un giorno arriverò a chiarire la domanda. intanto grazie per il tuo chiarimento. ripasserò.
la comunicazione non-verbale è qualcosa che mi ha sempre affascinata ed è stata anche materia di studio ai seminari di musicoterapia che ho frequentato (oltre che di vecchi post sul blog).
spero di leggere presto un tuo post sull'argomento. ed anche il libro che stai traducendo, naturalmente!
cercherò di leggermi i tuoi post, intanto traduco... :-)
ma sei la moglie di Mel??
:-))) che bella sorpresa!
(ero l'unica a non saperlo)
però come fai, una ragazza così colta.....:-))))))
Al mio paesello ci sono solo vecchie osterie
quando mi fermo a bere un caffè (mi piace far girare l'economia) sento tut'altra musica...
Musica che mi ricorda De Andrè:
... tre vecchi a sputtanar il tempo le donne e il governo!
Non so se la citazione è proria giusta ma il concetto sì!!!
Buona settimana!
ah ah dido sei l'unica rispetto a chi, le persone che penso io? non mi dire queste cose che mi fai arrossire, in realtà parlo di quel poco che so, più che altro mi definirei cotta...
mirco anche a me piacerebbero i luoghi semplici e senza fronzoli, ce ne sono ancora tanti a roma, ma a milano ne ho trovato uno quasi surreale solo una volta tanti anni fa che facevo interviste per la doxa ed ero sbucata da una via urbana in una campagna a mo' di Alice... l'alternativa è tra gli orribili bar in finta radica e alcuni posti esteticamente gradevoli. ma qualche volta mi vengo a prendere un amaro alla tua osteria... :-)
L'arte della fuga la si ascolta sempre volentieri, anche se è un puro esercizio intellettuale.
a me a volte oltre che ascoltarla piacerebbe anche praticarla ;-)
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